Gemcitabina e Cisplatino più Durvalumab con o senza Tremelimumab nei pazienti naive-alla-chemioterapia con tumore delle vie biliari avanzato
Le immunoterapie hanno mostrato attività clinica nei pazienti con tumore delle vie biliari in fase avanzata, per i quali gli esiti rimangono sfavorevoli nonostante il trattamento standard di cura con Gemcitabina e Cisplatino.
Sono state valutate Gemcitabina e Cisplatino più Durvalumab ( Imfinzi ) con o senza Tremelimumab come trattamento di prima linea nei pazienti con tumore delle vie biliari avanzato.
È stato condotto presso il Seoul National University Hospital ( Corea del Sud ) uno studio di fase 2 in aperto.
I pazienti eleggibili erano adulti naive-al-trattamento di età pari o superiore a 18 anni con tumore del tratto biliare non-resecabile o recidivante accertato istologicamente, almeno una lesione misurabile sulla base dei criteri RECIST versione 1.1, un ECOG performance status pari a 0 o 1, aspettativa di vita di 12 settimane o più e un'adeguata funzionalità degli organi sani e del midollo osseo.
Inizialmente, tutti i pazienti hanno ricevuto un ciclo di 3 settimane di Gemcitabina ( 1.000 mg/m2 ) e Cisplatino ( 25 mg/m2 ) il giorno 1 e 8 seguito da Gemcitabina e Cisplatino più Durvalumab ( 1.120 mg ) e Tremelimumab ( 75 mg ) il giorno 1 di ciascun ciclo, iniziando con il secondo ciclo ( chemioterapia seguita da chemioterapia più Durvalumab e gruppo Tremelimumab ).
A seguito della modifica del protocollo, i pazienti sono stati reclutati per ricevere Gemcitabina e Cisplatino più Durvalumab, a partire dal giorno 1 del primo ciclo ( gruppo chemioterapia più Durvalumab ) o Gemcitabina e Cisplatino più Durvalumab e Tremelimumab anche dal giorno 1 del primo ciclo ( gruppo chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab ) in parallelo.
L'endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), valutato nella popolazione di efficacia ( pazienti che sono stati trattati almeno fino alla prima valutazione della risposta tumorale ).
Tra il 2017 e il 2020 sono stati arruolati 128 pazienti ( 32 nel gruppo chemioterapia seguita da chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab, 49 nel gruppo chemioterapia più Durvalumab e 47 nel gruppo chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab ).
Sono stati esclusi 4 pazienti ( 2 nel gruppo chemioterapia seguita da chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab e 2 nel gruppo chemioterapia più Durvalumab ) e 124 erano valutabili per la risposta tumorale.
La durata mediana del follow-up è stata di 48.2 mesi per il gruppo chemioterapia seguita da chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab, 26.6 mesi per il gruppo chemioterapia più Durvalumab, e 24.2 mesi per il gruppo chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab.
In tutto 82 su pazienti 124 ( 66% ) hanno ottenuto una risposta obiettiva ( 15 su 30, 50%, nel gruppo chemioterapia seguita da chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab, 34 su 47, 72%, nel gruppo chemioterapia più Durvalumab e 33 su 47, 70%, nel gruppo chemioterapia più Durvalumab e Tremelimumab ).
Gli eventi avversi di grado 3 e 4 più comuni sono stati: la diminuzione della conta dei neutrofili ( 67 su 126, 53% ), l'anemia ( 50, 40% ) e la diminuzione della conta piastrinica ( 24, 19% ), senza eventi di sicurezza imprevisti.
Non si sono verificati eventi avversi che hanno portato all'interruzione o alla morte.
Gemcitabina e Cisplatino più immunoterapia hanno mostrato una efficacia promettente e una sicurezza accettabile nei pazienti con tumore delle vie biliari.
Gemcitabina e Cisplatino più Durvalumab sono in fase di valutazione nello studio di fase 3 TOPAZ-1 come trattamento di prima linea nei pazienti con carcinoma avanzato delle vie biliari. ( Xagena2022 )
Oh DY et al, Lancet Gastroenterology & Hepatology 2022; 7: 522-532
Gastro2022 Onco2022 Farma2022
Indietro
Altri articoli
Radioterapia cerebrale con Pirotinib e Capecitabina nelle pazienti con tumore alla mammella avanzato ERBB2-positivo e metastasi cerebrali
Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...
Sopravvivenza libera da progressione radiografica e sopravvivenza libera da progressione clinica come potenziali surrogati della sopravvivenza globale negli uomini con tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni
Nonostante il notevole aumento della longevità degli uomini affetti da tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ),...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Sopravvivenza globale con Palbociclib più Letrozolo nel tumore mammario avanzato
PALOMA-2 ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) con Palbociclib (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Segmentectomia versus lobectomia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule periferico di piccole dimensioni con aspetto radiologicamente solido-puro
Sebbene la segmentectomia sia risultata migliore della lobectomia in termini di sopravvivenza globale ( OS ) per i pazienti con...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
ASCO24 - Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo, nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione EGFR in fase avanzata. Studio LAURA
Uno studio randomizzato di fase 3 ha mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ha migliorato drasticamente la...
Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule
I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...
Malattia infiammatoria pelvica e rischio di tumore epiteliale ovarico
Il tumore epiteliale dell’ovaio è una malattia insidiosa e le donne vengono spesso diagnosticate quando la malattia va oltre il...