L'FDA ha approvato Tecentriq come trattamento adiuvante per il tumore del polmone non-a-piccole cellule


La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Tecentriq ( Atezolizumab ) per il trattamento adiuvante dopo resezione e chemioterapia a base di Platino in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) di stadio da II a IIIA. i cui tumori hanno espressione di PD-L1 maggiore o uguale a 1% delle cellule tumorali, come determinato da un test approvato dalla FDA.

La FDA ha inoltre approvato il test VENTANA PD-L1 ( SP263 ) come dispositivo diagnostico complementare per selezionare i pazienti con tumore NSCLC per il trattamento adiuvante con Tecentriq.

L'efficacia di Tecentriq è stata dimostrata in uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto ( IMpower010 ) in pazienti con tumore NSCLC da stadio IB ( tumori maggiore o uguali a 4 cm ) a stadio IIIA ( secondo il sistema di stadiazione UICC/AJCC, 7a edizione ).
Un totale di 1005 pazienti sottoposti a resezione tumorale completa e chemioterapia adiuvante a base di Cisplatino sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere Atezolizumab 1200 mg ogni 3 settimane per 16 cicli o la migliore terapia di supporto ( BSC ).

La principale misura di esito di efficacia era la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) valutata dallo sperimentatore nella popolazione dell'analisi di efficacia primaria ( n=476 ) di pazienti con tumore NSCLC in stadio II-IIIA con espressione di PD-L1 maggiore o uguale a 1% sulla superficie delle cellule tumorali ( PD-L1 TC 1% o superiore ).
La sopravvivenza mediana libera da malattia non è stata raggiunta ( intervallo di confidenza [ IC ] 95%, 36.1, NE [ non-stimabile ] ) nei pazienti nel braccio Atezolizumab rispetto a 35.3 mesi ( IC 95%, 29.0, NE ) nel braccio terapia di supporto ( hazard ratio [ HR ] 0.66; IC 95%, 0.50, 0.88; p = 0.004 ).

In un'analisi di sottogruppi secondari pre-specificati di pazienti con tumore NSCLC PD-L1 TC maggiore o uguale a 50% di stadio II-IIIA, l'hazard ratio della sopravvivenza DFS è stato pari a 0.43 ( IC 95%, 0.27, 0.68 ).
In un'analisi esplorativa di sottogruppi di pazienti con tumore NSCLC PD-L1 TC 1-49% stadio II-IIIA, l'hazard ratio di sopravvivenza DFS è stato pari a 0.87 ( IC 95% 0.60, 1.26 ).

Le reazioni avverse più comuni ( maggiore o uguale a 10% ) nei pazienti trattati con Atezolizumab, comprese le anomalie di laboratorio, sono state aumento dell'aspartato aminotransferasi, creatinina ematica e alanina aminotransferasi, nonché iperkaliemia, rash, tosse, ipotiroidismo, piressia, affaticamento / astenia, dolore muscoloscheletrico neuropatia periferica, artralgia e prurito.

La dose raccomandata di Atezolizumab per questa indicazione è di 840 mg ogni 2 settimane, 1200 mg ogni 3 settimane o 1680 mg ogni 4 settimane fino a 1 anno. ( Xagena )

Fonte: FDA, 2021

Pneumo2021 Onco2021 Farma2021


Indietro

Altri articoli

Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...



Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


PALOMA-2 ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) con Palbociclib (...


Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...


Sebbene la segmentectomia sia risultata migliore della lobectomia in termini di sopravvivenza globale ( OS ) per i pazienti con...




I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...


Il tumore epiteliale dell’ovaio è una malattia insidiosa e le donne vengono spesso diagnosticate quando la malattia va oltre il...