Radioterapia con intensità modulata ottimizzata per la disfagia rispetto alla radioterapia con intensità modulata standard in pazienti con tumore della testa e del collo: studio DARS
La maggior parte dei tumori orofaringei e ipofaringei di nuova diagnosi viene trattata con chemioradioterapia con intento curativo ma con conseguenze avverse sulla qualità di vita.
Si è determinato se la radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia ( DO-IMRT ) riducesse la dose di radiazioni alle strutture correlate alla disfagia e all'aspirazione e migliorasse la funzione di deglutizione rispetto alla radioterapia con intensità modulata standard.
DARS era uno studio multicentrico, randomizzato e controllato, di fase 3, a gruppi paralleli, condotto in 22 centri di radioterapia in Irlanda e nel Regno Unito. I partecipanti avevano un'età pari o superiore a 18 anni, presentavano un cancro orofaringeo o ipofaringeo T1-4, N0-3, M0, un performance status OMS pari a 0 o 1 e nessuna disfunzione della deglutizione preesistente.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale ( fattori di bilanciamento: centro, uso della chemioterapia, tipo di tumore, stadio del tumore AJCC ( American Joint Committee on Cancer ) a ricevere radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia o radioterapia con modulazione di intensità standard.
Ai partecipanti e ai logopedisti non era nota l'assegnazione del trattamento.
La radioterapia è stata somministrata in 30 frazioni nell'arco di 6 settimane. La dose era di 65 Gy per il tumore primario e linfonodale e di 54 Gy per la restante sottosede faringea e le aree linfonodali a rischio di malattia microscopica.
Per la radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia il volume del muscolo costrittore faringeo superiore e medio o del muscolo costrittore faringeo inferiore che si trova al di fuori del volume target ad alta dose aveva un vincolo di dose medio obbligatorio di 50 Gy.
L’endpoint primario era il punteggio composito MDADI ( MD Anderson Dysphagia Inventory ) 12 mesi dopo la radioterapia, analizzato nella popolazione intention-to-treat modificata ( mITT ) che includeva solo pazienti che avevano completato una valutazione a 12 mesi; la sicurezza è stata valutata in tutti i pazienti assegnati in modo casuale che hanno ricevuto almeno una frazione di radioterapia.
Nel periodo 2016-2018 sono stati registrati 118 pazienti, 112 dei quali assegnati in modo casuale ( 56 a ciascun gruppo di trattamento ). 22 partecipanti ( 20% ) erano donne e 90 uomini ( 80% ); l’età media era di 57 anni.
Il follow-up mediano è stato di 39.5 mesi.
I pazienti nel gruppo di radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia avevano punteggi compositi MDADI significativamente più alti a 12 mesi rispetto ai pazienti nel gruppo di radioterapia con modulazione di intensità standard ( punteggio medio 77.7 vs 70.6; differenza media 7.2; P=0.037 ).
Sono stati segnalati 25 eventi avversi gravi ( 16 eventi avversi gravi valutati come non-correlati al trattamento in studio: 9 nel gruppo di radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia e 7 nel gruppo di radioterapia con modulazione di intensità standard e 9 reazioni avverse gravi, 2 vs 7 ) in 23 pazienti.
Gli eventi avversi tardivi di grado 3-4 più comuni sono stati: compromissione dell'udito ( 9 su 55, 16%, nel gruppo radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia rispetto a 7 su 55, 13%, nel gruppo di radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia standard ), secchezza delle fauci ( 3, 5%, vs 8, 15% ) e disfagia ( 3, 5%, vs 8, 15% ).
Non si sono verificati decessi correlati al trattamento.
I risultati hanno indicato che la radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia migliora la funzione di deglutizione riferita dal paziente rispetto alla radioterapia con modulazione di intensità standard.
La radioterapia con modulazione di intensità ottimizzata per la disfagia dovrebbe essere considerata un nuovo standard di cura per i pazienti sottoposti a radioterapia per tumori della faringe. ( Xagena2023 )
Nutting C et al, Lancet Oncology 2023; 24: 868-880
Neuro2023 Oto2023 Onco2023 Med2023
Indietro
Altri articoli
Radioterapia cerebrale con Pirotinib e Capecitabina nelle pazienti con tumore alla mammella avanzato ERBB2-positivo e metastasi cerebrali
Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...
Sopravvivenza libera da progressione radiografica e sopravvivenza libera da progressione clinica come potenziali surrogati della sopravvivenza globale negli uomini con tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni
Nonostante il notevole aumento della longevità degli uomini affetti da tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ),...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Sopravvivenza globale con Palbociclib più Letrozolo nel tumore mammario avanzato
PALOMA-2 ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) con Palbociclib (...
Terapia endocrina adiuvante con Abemaciclib più terapia endocrina per tumore mammario in fase iniziale ad alto rischio, positivo per il recettore ormonale, negativo per HER2
Due anni di Abemaciclib ( Verzenios ) adiuvante combinato con terapia endocrina ( ET ) hanno portato a un miglioramento...
Segmentectomia versus lobectomia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule periferico di piccole dimensioni con aspetto radiologicamente solido-puro
Sebbene la segmentectomia sia risultata migliore della lobectomia in termini di sopravvivenza globale ( OS ) per i pazienti con...
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
ASCO24 - Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo, nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione EGFR in fase avanzata. Studio LAURA
Uno studio randomizzato di fase 3 ha mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ha migliorato drasticamente la...
Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule
I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...
Malattia infiammatoria pelvica e rischio di tumore epiteliale ovarico
Il tumore epiteliale dell’ovaio è una malattia insidiosa e le donne vengono spesso diagnosticate quando la malattia va oltre il...