Tasso di risposta e sicurezza di un regime neoadiuvante con Pertuzumab, Atezolizumab, Docetaxel e Trastuzumab per le pazienti con tumore mammario in stadio II/III positivo a ERBB2: studio Neo-PATH
L'aggiunta di inibitori del checkpoint immunitario al trattamento anti-ERBB2 ha dimostrato un'efficacia sinergica negli studi preclinici e pertanto merita un’indagine come trattamento neoadiuvante per massimizzare l'efficacia e ridurre al minimo gli effetti tossici.
Si è determinato se la terapia neoadiuvante con Atezolizumab [ Tecentriq ], Docetaxel [ Taxotere ], Trastuzumab [ Herceptin ] e Pertuzumab [ Perjeta ] per il tumore mammario in fase iniziale positivo a ERBB2 giustifichi il proseguimento alla fase successiva.
Questo studio di fase 2 non-randomizzato, in aperto, multicentrico è stato condotto dal Korean Cancer Study Group, e ha arruolato pazienti in 6 Centri in Corea nel periodo 2019-2020.
Ai pazienti idonei è stato diagnosticato un tumore mammario positivo a ERBB2 ( dimensione del tumore primario superiore a 2 cm o tumore linfonodale positivo patologicamente confermato, senza metastasi a distanza ) in stadio clinico II o III.
I pazienti hanno ricevuto 6 cicli di Pertuzumab neoadiuvante ( 840 mg al primo ciclo, 420 mg durante i cicli successivi ), Atezolizumab ( 1.200 mg ), Docetaxel ( 75 mg/m2 ) e Trastuzumab ( 600 mg tramite iniezione sottocutanea ) ogni 3 settimane, seguiti da intervento chirurgico.
I pazienti con risposta patologica completa ( pCR ) hanno ricevuto 12 cicli adiuvanti di Atezolizumab, Trastuzumab e Pertuzumab ogni 3 settimane dopo l'intervento chirurgico.
I pazienti senza risposta patologica completa sono stati trattati con 14 cicli di Atezolizumab 1.200 mg, più Trastuzumab emtansine 3.6 mg/kg, ogni 3 settimane.
L'endpoint primario era il tasso di risposta patologica completa, definito come l'assenza di cellule tumorali invasive nel tumore primario e nei linfonodi regionali ( ypT0/isN0 ).
Gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) clinica, il tasso di sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) a 3 anni in base al raggiungimento della risposta patologica completa, la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ), la sopravvivenza globale ( OS ), gli effetti tossici e gli esiti sulla qualità di vita.
Sono state arruolate in totale 67 donne ( età mediana, 52 anni ).
L'espressione del recettore ormonale era positiva in 32 pazienti ( 48% ).
La chirurgia curativa è stata eseguita in 65 pazienti perché 2 pazienti hanno mostrato progressione della malattia durante il trattamento neoadiuvante e i loro tumori sono diventati non-resecabili.
Il tasso complessivo di risposta patologica completa è stato del 61% ( 41 su 67 pazienti ). Il tasso di pCR è risultato più alto nella malattia negativa al recettore ormonale rispetto alla malattia positiva al recettore ormonale ( 27 su 35 pazienti, 77%, vs 14 su 32 pazienti, 44% ). e nella espressione positiva per PD-1 rispetto alla espressione negativa per PD-1 ( 13 su 13 pazienti, 100%, vs 28 su 53 pazienti, 53% ).
Neutropenia di grado 3 e 4 e neutropenia febbrile si sono verificate rispettivamente in 8 pazienti ( 12% ) e 5 pazienti ( 8% ).
Eventi avversi immuno-correlati di grado 3 e 4 si sono manifestati solo in 4 pazienti ( rash cutaneo di grado 3, encefalite, epatite e febbre ).
Durante la fase neoadiuvante non si sono verificati decessi correlati al trattamento.
In questo studio clinico non-randomizzato, il trattamento con il regime neoadiuvante Atezolizumab, Docetaxel, Trastuzumab e Pertuzumab nelle pazienti con tumore alla mammella positivo per ERBB2 in stadio II o III sembra aver avuto un tasso di risposta patologica completa accettabile e modesti effetti tossici.
Sono necessarie ulteriori indagini su questa combinazione di immunoterapia nel tumore mammario in fase iniziale positivo a ERBB2. ( Xagena2022 )
Ahn HK et al, JAMA Oncol 2022; 8: 1271-1277
Gyne2022 Onco2022 Farma2022
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