Tibsovo a base di Ivosidenib nel trattamento del tumore delle vie biliari e della leucemia mieloide acuta con mutazione IDH1 R132
Tibsovo, il cui principio attivo è Ivosidenib, è un medicinale antitumorale usato per il trattamento di adulti affetti da:
- leucemia mieloide acuta ( AML ) di nuova diagnosi, in cui il medicinale è impiegato in associazione con Azacitidina. Tibsovo può essere utilizzato solo in pazienti le
cui cellule tumorali presentano una mutazione IDH1 R132, ossia un’alterazione specifica nel gene di una proteina denominata isocitrato deidrogenasi-1 ( IDH1 ), e che non possono essere trattati con chemioterapia standard;
- tumore delle vie biliari ( colangiocarcinoma ) localmente avanzato ( che si è diffuso a parti del corpo vicine alle vie biliari ) o metastatico ( che si è diffuso ad altre parti dell’organismo ). Per il trattamento del cancro delle vie biliari Tibsovo è impiegato in monoterapia. Può essere usato solo in pazienti affetti da cancro con mutazione IDH1 R132 che siano stati sottoposti ad almeno un precedente trattamento sistemico ( trattamento somministrato per via orale o per iniezione ).
Queste malattie sono rare e Tibsovo è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale utilizzato nelle malattie rare ).
Tibsovo è disponibile sotto forma di compresse, da assumere per bocca.
Per il trattamento della leucemia mieloide acuta il medicinale è assunto una volta al giorno in associazione con Azacitidina per sette giorni all’inizio di ciascun periodo di trattamento di 28 giorni ( noto anche come ciclo ). Il trattamento deve continuare finché si osserva un beneficio clinico o fino a quando non è più tollerato dal paziente.
Per il trattamento del cancro delle vie biliari Tibsovo è assunto una volta al giorno. Il trattamento deve continuare fino a peggioramento della malattia o fino a quando non è più tollerato dal paziente.
Alcuni pazienti affetti da leucemia mieloide acuta o da cancro delle vie biliari presentano una mutazione nel gene della proteina IDH1. Tale mutazione fa sì che la proteina non funzioni correttamente per cui vengono prodotti livelli elevati di una sostanza denominata 2-idrossiglutarato ( 2-HG ), che a sua volta contribuisce a causare i cambiamenti a livello cellulare che possono comportare lo sviluppo del cancro.
Il principio attivo di Tibsovo, Ivosidenib, blocca l’azione della proteina IDH1 difettosa, riducendo così la produzione di 2-HG. Tale azione, a sua volta, rallenta la crescita e la diffusione del cancro.
Studi clinici su leucemia mieloide acuta
Tibsovo è stato esaminato nell’ambito di uno studio principale effettuato su 146 adulti affetti da leucemia mieloide acuta non-trattata in precedenza. Tutti i pazienti presentavano mutazioni nel gene della proteina IDH1. È stato loro somministrato Tibsovo o placebo, entrambi in associazione con Azacitidina, e lo studio ha esaminato la percentuale di pazienti che hanno manifestato determinati esiti ( detti eventi, in cui il trattamento ha smesso di funzionare, il cancro si è ripresentato o il paziente è deceduto ). In base allo studio Tibsovo ha ridotto del 67% la percentuale di pazienti che hanno manifestato un evento: il 64% ( 46 su 72 ) dei pazienti trattati con Tibsovo ha manifestato un evento,
rispetto all’84% ( 62 su 74 ) dei pazienti ai quali è stato somministrato placebo. Inoltre, i pazienti trattati con Tibsovo hanno vissuto in media per 24 mesi dall’inizio del trattamento, rispetto agli 8 mesi dei pazienti che hanno assunto placebo.
Studi clinici su cancro delle vie biliari
Tibsovo è stato esaminato nell’ambito di uno studio principale effettuato su 187 adulti con cancro delle vie biliari che si era diffuso o che non poteva essere asportato chirurgicamente; i pazienti erano stati sottoposti in precedenza ad almeno un trattamento sistemico. Tutti i pazienti presentavano la mutazione IDH1 R132. I pazienti trattati con Tibsovo hanno vissuto in media 2,7 mesi senza peggioramento della malattia e
10,3 mesi in totale, rispetto agli 1,4 mesi e ai 7,5 mesi, rispettivamente, dei pazienti che hanno assunto placebo. Nello studio il 52% ( 64 su 124 ) dei pazienti trattati con Tibsovo ha lamentato un peggioramento della malattia e il 10% ( 12 pazienti ) è deceduto, rispetto al 72% ( 44 su 61 ) e al 10% ( 6 pazienti ) di quelli ai quali è stato somministrato placebo.
Reazioni avverse
Gli effetti indesiderati più comuni di Tibsovo ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) somministrato in associazione con Azacitidina per il trattamento della leucemia mieloide acuta: sono vomito, neutropenia ( bassi livelli di neutrofili, un tipo di globuli bianchi che combatte le infezioni ), trombocitopenia ( bassi livelli di piastrine nel sangue ), prolungamento dell’intervallo PR ( attività anomala del cuore che incide sul ritmo cardiaco ) e insonnia ( difficoltà ad addormentarsi e a dormire, con scarsa qualità del sonno ).
Gli effetti indesiderati gravi più comuni ( che possono riguardare fino a 1 persona su 10 ) sono: sindrome da differenziazione ( una complicazione potenzialmente mortale in determinati trattamenti per la leucemia mieloide acuta ) e trombocitopenia.
Se somministrato da solo per il trattamento del cancro delle vie biliari, gli effetti indesiderati più comuni di Tibsovo ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono: stanchezza, nausea, dolore addominale, diarrea, appetito ridotto, ascite ( accumulo di liquidi nell’addome ), vomito, anemia ( bassi livelli di eritrociti ) ed eruzione cutanea.
Gli effetti indesiderati gravi più comuni ( che possono riguardare fino a 1 persona su 10 ) sono: ascite, iperbilirubinemia ( elevati livelli di bilirubina nel sangue, indice di problemi al fegato ) e itterizia colestatica ( ingiallimento della pelle e degli occhi dovuto al
blocco dei dotti biliari) .
Tibsovo non deve essere somministrato in associazione con medicinali denominati induttori potenti del CYP3A4 poiché questi ultimi possono incidere sui livelli del medicinale nel sangue.
Inoltre, non deve essere somministrato in associazione con Dabigatran ( un anticoagulante ) o a pazienti con determinati problemi del ritmo cardiaco.
Autorizzazione
Il trattamento con Tibsovo ha prolungato il tempo di vita dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta prima del verificarsi di un evento ( cessazione dell’efficacia del trattamento, ricomparsa del cancro o decesso ) nonché il tempo di sopravvivenza in generale.
Nei pazienti affetti da cancro delle vie biliari Tibsovo ha ridotto il rischio di progressione della malattia.
Sia i pazienti affetti da leucemia mieloide acuta sia quelli affetti da cancro delle vie biliari hanno una prognosi generalmente infausta.
Gli effetti indesiderati di Tibsovo sono considerati gestibili. I rischi noti di problemi del ritmo cardiaco sono gestiti limitando l’uso del medicinale nei pazienti ad alto rischio di manifestare questi eventi e i rischi relativi alla sindrome da differenziazione sono attenuati mediante la fornitura di materiale informativo ai pazienti con leucemia mieloide acuta.
Pertanto, l’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Tibsovo sono superiori ai rischi.
La Società che commercializza Tibsovo fornirà ai pazienti affetti da leucemia mieloide acuta una scheda di allerta contenente informazioni sui rischi della sindrome da differenziazione, sui relativi segni e sintomi e sui casi in cui rivolgersi a un medico. ( Xagena2023 )
Fonte: EMA, 2023
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