Effetto della integrazione di Vitamina-D su esiti scheletrici, vascolari, o tumorali
L’insufficienza di vitamina D è associata a molte malattie, e porta alla necessità di una diffusa integrazione.
Alcuni ricercatori sostengono che siano necessari più studi clinici per testare l'effetto della vitamina D sui vari disturbi.
È stato effettuato uno studio di meta-analisi di studi controllati randomizzati sulla integrazione con Vitamina-D, con o senza Calcio, per indagare il possibile effetto di studi futuri sulle conoscenze attuali.
Sono stati stimati gli effetti della integrazione di Vitamina-D su infarto miocardico o ischemia cardiaca, ictus o malattie cerebrovascolari, cancro, fratture in generale, frattura dell'anca e mortalità nell’analisi di studi utilizzando una soglia di riduzione del rischio del 5% per la mortalità e del 15% per gli altri endpoint.
La stima di effetto per l’integrazione di Vitamina-D con o senza Calcio per infarto del miocardio o ischemia cardiaca ( 9 studi, n=48.647 ), ictus o malattia cerebrovascolare ( 8 studi, n=46.431 ), cancro ( 7 studi, n=48.167 ), e frattura totale ( 22 studi, n=76.497 ) si è trovata entro i confini di inutilità, il che indica che l’integrazione di Vitamina-D non modifica il rischio relativo di uno qualsiasi di questi endpoint del 15% o più.
L’integrazione di Vitamina-D da sola non ha ridotto la frattura dell'anca del 15% o più ( 12 studi, n=27 834 ).
La Vitamina-D somministrata insieme al calcio ha ridotto le fratture dell’anca nei soggetti che vivono in strutture di cura ( 2 studi, n=3.853 ), ma non ha modificato il rischio relativo di frattura dell'anca del 15% o più in soggetti residenti in comunità ( 7 studi, n=46.237 ).
C'è incertezza sul fatto che la Vitamina-D con o senza Calcio possa ridurre il rischio di mortalità ( 38 studi, n=81.173 ).
Dallo studio è emerso che l’integrazione di Vitamina-D con o senza Calcio non riduce gli esiti scheletrici o non-scheletrici in individui non-selezionati residenti in comunità per più del 15%.
Difficilmente studi futuri con disegni simili potranno modificare queste conclusioni. ( Xagena2014 )
Bolland MJ et al, Lancet 2014;2:307-320
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