Inibizione di BRAF-MEK nei craniofaringiomi papillari di nuova diagnosi
I craniofaringiomi, tumori cerebrali primari dell'asse ipofisi-ipotalamo, possono causare sequele clinicamente significative.
Il trattamento con l'uso della chirurgia, della radioterapia o di entrambe è spesso associato a una sostanziale morbilità correlata alla perdita della vista, alla disfunzione neuroendocrina e alla perdita di memoria.
La genotipizzazione ha dimostrato che oltre il 90% dei craniofaringiomi papillari presenta mutazioni BRAF V600E, ma mancano dati riguardo alla sicurezza e all'efficacia dell'inibizione di BRAF-MEK nei pazienti con craniofaringiomi papillari che non sono stati sottoposti a precedente radioterapia.
I pazienti eleggibili che avevano craniofaringiomi papillari risultati positivi per mutazioni BRAF, che non erano stati sottoposti in precedenza a radioterapia e presentavano una malattia misurabile, hanno ricevuto la combinazione di inibitori BRAF-MEK Vemurafenib ( Zelboraf ) - Cobimetinib ( Cotellic ) in cicli di 28 giorni.
L'endpoint primario di questo studio di fase 2 a gruppo singolo era la risposta obiettiva a 4 mesi, determinata utilizzando dati volumetrici determinati a livello centrale.
Dei 16 pazienti nello studio, 15 ( 94% ) hanno presentato una risposta obiettiva parziale duratura o migliore alla terapia.
La riduzione mediana del volume del tumore è stata del 91%.
Il follow-up mediano è stato di 22 mesi e il numero mediano dei cicli di trattamento è stato di 8.
La sopravvivenza libera da progressione è stata dell’87% a 12 mesi e del 58% a 24 mesi. 3 pazienti hanno manifestato una progressione della malattia durante il follow-up dopo la sospensione della terapia; nessuno è morto.
L'unico paziente che non ha risposto, ha interrotto il trattamento dopo 8 giorni a causa degli effetti tossici.
Eventi avversi di grado 3 che erano almeno possibilmente correlati al trattamento si sono verificati in 12 pazienti, incluso rash in 6 pazienti.
In 2 pazienti sono stati segnalati eventi avversi di grado 4 ( iperglicemia in 1 paziente e aumento dei livelli di creatin-chinasi in 1 paziente ); 3 pazienti hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi.
In questo piccolo studio a singolo gruppo che ha coinvolto pazienti con craniofaringiomi papillari, 15 pazienti su 16 hanno avuto una risposta parziale o migliore alla combinazione di inibitori BRAF-MEK Vemurafenib e Cobimetinib. ( Xagena2023 )
Brastianos PK et al, N Engl J Med 2023; 389: 118-126
Neuro2023 MalRar2023 Med2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Sunvozertinib per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico pretrattato con Platino e mutazione da inserzione dell'esone 20 di EGFR - Studio di fase 2 WU-KONG6
Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...
Brentuximab Vedotin più regime AVD per il trattamento di prima linea del linfoma di Hodgkin sfavorevole in stadio iniziale: studio BREACH
La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...
Adagrasib nei tumori solidi avanzati che ospitano una mutazione KRAS G12C
Adagrasib ( Krazati ), un inibitore KRAS G12C, ha dimostrato attività clinica nei pazienti affetti da tumore del polmone non-a-piccole...
Contributo dell'inibizione di MEK al trattamento combinato di inibitori BRAF/MEK del melanoma con mutazione BRAF: studio COLUMBUS
Nella parte 1 dello studio COLUMBUS, i pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600 sono stati assegnati in modo...
Zibotentan in combinazione con Dapagliflozin rispetto a Dapagliflozin nei pazienti con malattia renale cronica: studio ZENITH-CKD
Nei pazienti con malattia renale cronica, gli inibitori SGLT2 ( co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ) e gli antagonisti dei...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Bempegaldesleukin più Nivolumab nel melanoma avanzato non-trattato: studio PIVOT IO 001
Nonostante i notevoli progressi nel trattamento del melanoma non-resecabile o metastatico, permane la necessità di nuove terapie. Bempegaldesleukin ( BEMPEG...
Pembrolizumab più chemioterapia rispetto a placebo più chemioterapia per il tumore gastrico avanzato HER2-negativo: studio KEYNOTE-859
Gli inibitori di PD-1 combinati con la chemioterapia hanno mostrato efficacia nel tumore gastrico o della giunzione gastro-esofagea. Sono state confrontate...
Sicurezza ed efficacia di Mirikizumab rispetto a Secukinumab e placebo nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave: studio OASIS-2
Risankizumab e Guselkumab, inibitori della subunità p19 dell'interleuchina IL-23, sono approvati per il trattamento di pazienti adulti con psoriasi a...
Pembrolizumab più Trastuzumab e chemioterapia per adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea o gastrico HER2-positivo: studio KEYNOTE-811
Le evidenze dell’efficacia del blocco combinato di PD-1 e HER2 con la chemioterapia sulla sopravvivenza libera da progressione ( PFS...