Infarto miocardico: le raccomandazioni impartite mediante Internet migliorano la prescrizione di beta-bloccanti


Un intervento fornito tramite Internet ha aumentato la prescrizione di beta-bloccanti per i pazienti ambulatoriali nel periodo post-infarto miocardico.
Tuttavia, l'intervento non ha migliorato gli altri 6 indicatori clinici per la cura di questi pazienti.

Un gruppo di ricercatori dell’University of Michigan ha condotto uno studio randomizzato che ha coinvolto 219 cliniche affiliate al Departement of Veterans Affairs negli Stati Uniti, per verificare se un intervento mediante Internet potesse migliorare l'aderenza alle linee guida e ridurre i fattori di rischio della malattia coronarica tra i pazienti postinfartuati.

L'intervento è stato indirizzato ai medici di base ed era rappresentato da moduli didattici trimestrali, informazioni sulle linee guida, aggiornamenti mensili, e promemoria via posta elettronica.

Il team di ricercatori ha studiato l'effetto di questo intervento su 7 indicatori clinici di gestione del post-infarto: livelli di colesterolo LDL; misurazione del livello di emoglobina glicosilata ( HbA1c ); prescrizione di beta-bloccanti; statine; Ace inibitori o bloccanti del recettore dell'angiotensina II ( sartani ); livelli target di colesterolo LDL inferiori a 100 mg/dl; livello target di HbA1c inferiore a 8% nei pazienti con diabete mellito.

E’ stato osservato un miglioramento significativamente maggiore rispetto al basale nella percentuale di pazienti a cui erano stati prescritti beta-bloccanti nel gruppo di intervento, dal 70.0% all’ 85.5%, rispetto al gruppo di controllo, dal 71.9% all’ 84.0%, corrispondente a un maggiore miglioramento aggiustato per il gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo del 2.6%.

Per contro, ci sono state solo piccole differenze statisticamente non-significative di miglioramento a favore dei pazienti nel gruppo di intervento per i restanti 5 indicatori clinici. ( Xagena2011 )

Fonte: Archives of Internal Medicine, 2011


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