Nivolumab con o senza Ipilimumab per il trattamento del sarcoma metastatico


I pazienti con sarcoma metastatico hanno opzioni di trattamento limitate. Nivolumab ( Opdivo ) e Ipilimumab ( Yervoy ) sono anticorpi monoclonali rivolti rispettivamente a PD-1 e CTLA-4.
Sono state studiate l'attività e la sicurezza di Nivolumab da solo o in combinazione con Ipilimumab in pazienti con sarcoma localmente avanzato, non-resecabile o metastatico.

È stato effettuato uno studio in aperto, non-comparativo, randomizzato, di fase 2, che ha arruolato pazienti di età a partire da 18 anni con sarcoma confermato con almeno una lesione misurabile secondo i criteri RECIST di valutazione della risposta nei tumori solidi versione 1.1, evidenza di malattia metastatica, localmente avanzata o non-resecabile, performance status ECOG pari a 0-1 e che avevano ricevuto almeno una precedente linea di terapia sistemica.

Lo studio è stato condotto come due studi indipendenti di fase 2 non-comparativi.
I pazienti arruolati sono stati assegnati a Nivolumab per via endovenosa 3 mg/kg ogni 2 settimane o a Nivolumab 3 mg/kg più Ipilimumab 1 mg/kg ogni 3 settimane per 4 dosi.
Successivamente, tutti i pazienti hanno ricevuto Nivolumab in monoterapia ( 3 mg/kg ) ogni 2 settimane per un massimo di 2 anni.

L'endpoint primario era la percentuale di pazienti con sarcoma dei tessuti molli localmente avanzato, non-resecabile o metastatico che raggiungevano una risposta oggettiva confermata.

Tra il 2015 e il 2016, 85 pazienti eleggibili provenienti da 15 Centri negli Stati Uniti sono stati assegnati a ricevere Nivolumab in monoterapia ( 43 pazienti ) oppure Nivolumab più Ipilimumab ( n=42 ).

L'analisi dell'endpoint primario è stata effettuata secondo le specifiche del protocollo sui primi 76 pazienti eleggibili ( 38 pazienti per gruppo ).

Il numero di risposte confermate è stato di 2 su 38 pazienti ( 5% ) nel gruppo Nivolumab e di 6 su 38 pazienti ( 16% ) nel gruppo Nivolumab più Ipilimumab.

Gli eventi avversi più comuni di grado 3 o superiore sono stati anemia ( 4 pazienti, 10% ), diminuzione della conta dei linfociti ( 3, 7% ) e disidratazione, aumento della lipasi, dolore, versamento pleurico, insufficienza respiratoria, neoplasia benigna secondaria e ostruzione del tratto urinario ( 2 pazienti ciascuno, 5% ) tra i 42 pazienti nel gruppo Nivolumab, e anemia ( 8 pazienti, 19% ), ipotensione ( 4 pazienti, 10% ) e dolore e infezione del tratto urinario ( 3 pazienti ciascuno, 7% ) tra i 42 pazienti nel gruppo Nivolumab più Ipilimumab.

Eventi avversi gravi correlati al trattamento si sono verificati in 8 su 42 pazienti (19% ) sottoposti a monoterapia e in 11 su 42 pazienti ( 26% ) sottoposti a terapia di associazione e hanno compreso anemia, anoressia, disidratazione, diminuzione della conta piastrinica, diarrea, affaticamento, febbre, aumento della creatinina, aumento della alanina aminotransferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi, iponatriemia, dolore, versamento pleurico e prurito.

Non ci sono stati decessi correlati al trattamento.

Nivolumab da solo non giustifica ulteriori studi in una popolazione con sarcoma non-selezionata, data la limitata efficacia.
Nivolumab in combinazione con Ipilimumab ha dimostrato una promettente efficacia in alcuni sottotipi di sarcoma, con un profilo di sicurezza gestibile paragonabile alle attuali opzioni di trattamento disponibili.
La terapia combinata ha raggiunto il suo endpoint primario di studio; è necessaria una ulteriore valutazione di Nivolumab più Ipilimumab in uno studio randomizzato. ( Xagena2018 )

D’Angelo SP et al, Lancet Oncol 2018; 19: 416-426

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