Sicurezza ed efficacia dell'induzione del coma dopo il trattamento di prima linea nello stato epilettico


Sono state esaminate la sicurezza e l'efficacia dell'induzione del coma artificiale per il trattamento dello stato epilettico ( SE ) immediatamente dopo il trattamento antiepilettico di prima linea, invece di seguire l'approccio raccomandato di utilizzare prima i farmaci di seconda linea.

I dati clinici ed elettrofisiologici di tutti i pazienti adulti trattati per stato epilettico dal 2017 al 2018 nei centri medici accademici svizzeri di Basilea e Ginevra sono stati valutati retrospettivamente.

Gli esiti primari erano il ritorno alla funzione neurologica pre-malattia e la morte in ospedale.
Gli esiti secondari erano l'emergere di complicanze durante lo stato epilettico, la durata della stato epilettico, e la durata della degenza in terapia intensiva e in ospedale.

Su 230 pazienti, 205 hanno ricevuto un'escalation del trattamento dopo la terapia di prima linea. Di questi, il 27.3% è stato trattato direttamente con coma artificiale e il 72.7% con farmaci antiepilettici non-anestetici di seconda linea. Di questi ultimi, il 16.6% è stato successivamente messo in coma artificiale dopo il fallimento del trattamento di seconda linea.

Le analisi multivariate hanno rivelato un aumento delle probabilità di induzione del coma dopo il trattamento di prima linea con l'età più giovane, la presenza di convulsioni e un aumento della gravità dello stato epilettico come quantificato dal punteggio STESS ( Status Epilepticus Severity Score ).

Sebbene gli esiti e le complicanze non differissero rispetto ai pazienti con un'escalation del trattamento secondo le linee guida, l'induzione del coma dopo il trattamento di prima linea è stata associata a una più breve durata dello stato epilettico e dei ricoveri in terapia intensiva e ospedalieri.

L'induzione precoce del coma artificiale viene eseguita in più di un paziente su quattro e soprattutto nei pazienti più giovani che presentano convulsioni e stato epilettico più gravi.
I dati hanno dimostrato che questa escalation aggressiva del trattamento non è stata associata a un aumento delle complicanze ma a una durata più breve dello stato epilettico e della degenza in Terapia intensiva e in ospedale. ( Xagena2021 )

De Stefano P et al, Neurology 2021; 97: e564-e576

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