Tecfidera: raccomandazioni per minimizzare il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva, una rara infezione cerebrale, nei pazienti con sclerosi multipla
L’EMA ( European Medicines Agency ) ha emanato una nuova raccomandazione per medici e pazienti al fine di minimizzare i rischi di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) nei pazienti con sclerosi multipla trattati con Tecfidera ( Dimetilfumarato ).
La leucoencefalopatia multifocale progressiva è una infezione rara cerebrale causata dal virus John Cunningham ( JC ). Questo virus è molto comune nella popolazione generale ed è normalmente innocuo. Tuttavia, nei soggetti immunocompromessi può portare alla PML, con sintomi che possono essere simili a quelli di una riacutizzazione della sclerosi multipla, e può provocare grave disabilità o morte.
Ad oggi si sono verificati 3 casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva nei pazienti trattati con Tecfidera che in precedenza non avevano assunto altri farmaci noti per essere associati al rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva. Questi casi si sono verificati dopo un lungo periodo di trattamento in soggetti che avevano livelli molto bassi di linfociti, un tipo di globuli bianchi. E’ noto che una piccola percentuale di pazienti trattati con Tecfidera sviluppa grave riduzione
dei linfociti.
Nel novembre 2014, dopo aver ricevuto la segnalazione del primo caso di leucoencefalopatia multifocale progressiva, l’EMA ha
iniziato una valutazione di questo rischio.
L’EMA raccomanda attualmente che venga eseguito un esame emocromocitometrico completo prima di iniziare il trattamento con Tecfidera, e ogni 3 mesi durante il trattamento. Inoltre, deve essere eseguita una risonanza magnetica nucleare ( RMN ) basale come riferimento ( di norma entro 3 mesi ).
Se durante il trattamento i linfociti scendono a livelli molto bassi per più di 6 mesi, il medico dovrebbe considerare l’interruzione del trattamento con Tecfidera. Se il trattamento viene continuato, i pazienti devono essere attentamente
Monitorati.
Informazioni per gli operatori sanitari
La linfopenia è un effetto indesiderato noto e comune per Tecfidera. Si sono verificati tre casi senza confondimenti di leucoencefalopatia multifocale progressiva con Tecfidera, in pazienti che avevano sviluppato una grave linfopenia prolungata ( oltre 6 mesi ).
Dopo aver esaminato le informazioni disponibili sul rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva, l’EMA ha formulato le seguenti raccomandazioni per minimizzare questo rischio con l’uso di Tecfidera:
• Prima di iniziare il trattamento con Tecfidera, deve essere eseguito un esame emocromocitometrico completo che comprenda una conta linfocitaria, e come riferimento deve essere eseguita una RMN basale ( di norma entro 3 mesi ). Dopo l'inizio della terapia, deve essere eseguito ogni 3 mesi un emocromo completo comprensivo della conta linfocitaria.
• Qualora durante il trattamento con Tecfidera la conta dei linfociti scenda al di sotto 0.5x10(9)/ l per più di 6 mesi, il rischio-beneficio del trattamento con Tecfidera dovrebbe essere riconsiderato nel contesto di altre opzioni terapeutiche disponibili. Questa riconsiderazione dovrebbe tener conto di valutazione clinica, delle indagini di laboratorio e delle neuroimmagini. Se Tecfidera viene interrotto, la conta dei linfociti deve essere attentamente monitorata fino al recupero.
• La leucoencefalopatia multifocale progressiva può svilupparsi solo in presenza dell’infezione da virus JC. Se un test degli anticorpi antivirus JC viene effettuato, si deve prendere in considerazione che in pazienti trattati con Tecfidera l'influenza della linfopenia sull’accuratezza di tali test non è stata studiata. I medici dovrebbero anche notare che un test anticorpale negativo ( in presenza di conta linfocitaria normale ) non esclude la possibilità di successiva infezione da virus JC.
• Durante il trattamento con Tecfidera, la necessità di ulteriori scansioni MRI dovrebbe essere considerata in accordo con le raccomandazioni nazionali. Nei pazienti considerati ad aumentato rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva, la RMN può essere considerata come parte del piano di vigilanza addizionale. In caso di sospetto clinico di leucoencefalopatia multifocale progressiva, la risonanza magnetica dovrebbe essere eseguita immediatamente per scopi diagnostici.
• Se la terapia viene continuata nei pazienti con grave e prolungata linfopenia, questi devono essere considerati ad aumentato rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva e devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di nuova disfunzione neurologica ( ad esempio alterazione motoria, cognitiva o sintomi psichiatrici ).
• Nel caso si sospetti leucoencefalopatia multifocale progressiva, il trattamento con Tecfidera deve essere sospeso immediatamente e devono essere eseguite ulteriori valutazioni.
• Non sono stati condotti studi per valutare l'efficacia e la sicurezza di Tecfidera nei pazienti che lo hanno assunto dopo altre terapie modificanti al malattia per la sclerosi multipla. In pazienti trattati con Tecfidera il contributo di una precedente terapia immunosoppressiva allo sviluppo di leucoencefalopatia multifocale progressiva non è noto. Quando i pazienti da altra terapia per sclerosi multipla passano al trattamento con Tecfidera, l'emivita e le modalità di azione delle precedenti terapie devono essere prese in considerazione per evitare effetti cumulativi sul sistema immunitario, e allo stesso tempo ridurre il rischio di riacutizzazione della malattia. ( Xagena2015 )
Fonte: EMA, 2015
Inf2015 Neuro2015 Farma2015
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