Gli Ace inibitori non appaiono essere associati in modo indipendente a declino cognitivo negli anziani con ipertensione


L’ipertensione è un fattore di rischio per la demenza e studi su modelli animali hanno suggerito che gli inibitori dell’enzima che converte l’angiotensina ( Ace inibitori ) attivi a livello centrale ( quelli che attraversano la barriera emato-encefalica ) potrebbero avere un ruolo protettivo contro la demenza, oltre al controllo dell’ipertensione.

I partecipanti al Cardiovascular Health Study Cognition Substudy in trattamento per ipertensione e senza diagnosi di insufficienza cardiaca congestizia ( n=1.054; età media 75 anni ) sono stati seguiti per un periodo mediano di 6 anni per determinare se l’esposizione cumulativa agli Ace inibitori ( come classe e per attività a livello centrale ), rispetto ad altri farmaci antipertensivi, fosse associata a un minor rischio di demenza incidente, declino cognitivo ( in base al Modified Mini-Mental State Examination [ 3MSE ] ) o disabilità incidente nelle attività strumentali della vita di tutti i giorni.

Tra i 414 partecipanti esposti agli Ace inibitori e i 640 non-esposti, si sono verificati 158 casi di demenza incidente.

Rispetto ad altri farmaci antipertensivi, non è stata osservata associazione tra esposizione a tutti gli Ace inibitori e il rischio di demenza ( hazard ratio [ HR ]: 1.01 ), differenza nei punteggi 3MSE ( -0.32 punti per anno; P = 0.15 ) o rischio di disabilità nelle attività strumentali della vita di tutti i giorni ( odds ratio [ OR ]: 1.06 ).

I risultati aggiustati si sono rivelati simili.

Tuttavia, gli Ace inibitori attivi a livello centrale sono risultati associati a un declino inferiore del 65% nei punteggi del 3MSE per anno di esposizione ( P=0.01 ) e gli Ace inibitori non-attivi a livello centrale sono risultati associati a un maggior rischio di demenza incidente ( HR aggiustata: 1.20 ) a un maggior rischio di disabilità nelle attività strumentali della vita di tutti i giorni ( OR aggiustata: 1.16 ), rispetto agli altri farmaci contro l’ipertensione.

In conclusione, mentre gli Ace inibitori come classe non sembrano essere indipendentemente associati a rischio di demenza o declino cognitivo negli anziani in trattamento con antipertensivi, ci potrebbero essere differenze entro la classe per quanto riguarda questi esiti.
Per confermare questi risultati servono studi clinici randomizzati sugli Ace inibitori attivi a livello centrale nella prevenzione del declino cognitivo e della demenza. ( Xagena2009 )

Sink KM et al, Arch Intern Med 2009;169:1195-1202


Neuro2009 Farma2009 Cardio2009


Indietro

Altri articoli

La malattia dei piccoli vasi ( SVD ) e la neuroinfiammazione si verificano entrambe nella malattia di Alzheimer, e in...


Le concentrazioni ematiche di fattori emostatici influenzano la trombosi e la diatesi emorragica e possono contribuire al deterioramento cognitivo attraverso...


Si è determinato se il cambiamento di peso precoce sia associato al successivo deterioramento della funzione cognitiva, comprese le prestazioni...


Studi recenti hanno dimostrato che la capacità cognitiva globale tende a diminuire più velocemente nel tempo negli anziani di 65...


L'effetto neurocognitivo delle statine negli anziani rimane incerto. Sono state esaminate le associazioni dell'uso di statine con il declino cognitivo...


La terapia con statine sembra non essere associata al declino cognitivo o alla demenza tra gli anziani. Una ricerca ha esaminato...


Sono state esaminate in modo prospettico le associazioni tra flavonoidi alimentari a lungo termine e declino cognitivo soggettivo ( SCD...


Si è determinato se gli inibitori della colinesterasi ( ChEI ) siano associati a un declino cognitivo più lento nella...


Il delirium è associato a maggiori costi ospedalieri, complicazioni sanitarie e aumento della mortalità. Le conseguenze a lungo termine del...


La prevalenza delle condizioni patologiche del cervello associate alla malattia di Alzheimer aumenta notevolmente con l'età. Poco si sa sulla distribuzione...