Indice di massa corporea, dieta, inattività fisica e incidenza di demenza in 1 milione di donne nel Regno Unito
Si è determinato se l'obesità nella mezza età sia una causa di demenza e se un basso indice di massa corporea ( BMI ), un basso apporto calorico e inattività fisica siano cause o semplici conseguenze della graduale insorgenza della demenza registrando questi fattori all'inizio di un grande studio prospettico di 20 anni e correlandoli separatamente ai tassi di rilevazione della demenza durante i periodi di follow-up a meno di 5 anni, da 5 a 9 anni, da 10 a 14 anni e oltre 15 anni.
In totale sono state reclutate 1.136.846 donne del Regno Unito, con età media di 56 anni, nel periodo 1996-2001 e sono state raccolte informazioni su altezza, peso, apporto calorico e inattività.
Sono state seguite fino al 2017 rilevando i ricoveri ospedalieri con menzione di demenza per la rilevazione della prima demenza durante particolari periodi di follow-up.
Quindici anni dopo il sondaggio di base, solo l'1% delle pazienti è stato perso al follow-up e l'89% è rimasto vivo senza che sia stata rilevata la demenza, tra cui 18.695 pazienti in cui la demenza è stata rilevata in seguito, a un'età media di 77 anni.
La rilevazione della demenza durante gli anni oltre i 15 di follow-up è stata associata all'obesità al basale ( BMI 30+ vs 20-24 kg/m2: RR 1.21, P minore di 00001 ) ma non chiaramente con un basso indice di massa corporea, un basso apporto calorico, o inattività al basale.
Questi ultimi 3 fattori sono stati associati all'aumento dei tassi di demenza durante il primo decennio, ma queste associazioni si sono indebolite sostanzialmente nel tempo, avvicinandosi a nullità dopo 15 anni.
L'obesità nella mezza età può essere una causa di demenza. Per contro, i cambiamenti comportamentali dovuti alla malattia preclinica potrebbero spiegare in gran parte o interamente le associazioni di basso indice di massa corporea, basso apporto calorico e inattività con la rilevazione della demenza durante il primo decennio di follow-up. ( Xagena2020 )
Floud S et al, Neurology 2020; 94: 123-132
Neuro2020 Endo2020
Indietro
Altri articoli
Associazioni tra marcatori di infiammazione nel liquido cerebrospinale, lesioni della sostanza bianca e declino cognitivo in individui senza demenza
La malattia dei piccoli vasi ( SVD ) e la neuroinfiammazione si verificano entrambe nella malattia di Alzheimer, e in...
Uso di Pioglitazone e riduzione del rischio di demenza nei pazienti con diabete mellito con anamnesi di ictus ischemico
Studi precedenti hanno riportato l'effetto protettivo di Pioglitazone ( Actos ) sulla demenza nei pazienti con diabete mellito di tipo...
Misure di emostasi di mezza età, declino cognitivo a 20 anni e demenza incidente
Le concentrazioni ematiche di fattori emostatici influenzano la trombosi e la diatesi emorragica e possono contribuire al deterioramento cognitivo attraverso...
Associazione tra uso regolare di lassativi e demenza incidente nei partecipanti alla UK Biobank
L'uso di lassativi da banco è comune nella popolazione generale. L’ipotesi dell’asse microbioma-intestino-cervello suggerisce che l’uso di lassativi potrebbe essere...
L'uso prolungato dei lassativi può aumentare il rischio di demenza
L'uso regolare dei lassativi potrebbe comportare effetti gravi sul cervello: è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Neurology...
Anticoagulanti orali e rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
La fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ) è associata a un aumentato rischio di demenza. Gli anticoagulanti orali ( OAC...
Colesterolo HDL e colesterolo LDL e rischio di demenza in oltre 17 anni di follow-up
Le associazioni tra colesterolo da lipoproteine ad alta densità ( colesterolo HDL ) e colesterolo da lipoproteine a bassa densità...
Associazione dell'attività della glucocerebrosidasi nel liquido cerebrospinale con il rischio di demenza incidente nei pazienti con malattia di Parkinson
Le variazioni nel gene della glucocerebrosidasi ( GBA ) sono fattori di rischio comuni per la malattia di Parkinson e...
Nessun rischio cognitivo o di demenza con gli inibitori di PCSK9, mentre l'inibizione di HMGCR si associa a compromissione di alcune funzioni cognitive
I dati di uno studio basato sulla genetica hanno mostrato che l'inibizione di PCSK9 non influisce sulla funzione cognitiva o...
Demenza correlata a esiti sfavorevoli nei pazienti con esacerbazioni di BPCO
Uno studio ha rilevato che i pazienti con demenza hanno un rischio maggiore di esiti sfavorevoli quando ricoverati in ospedale...