Trattamento acuto inefficace dell'emicrania episodica è associato a emicrania cronica di nuova insorgenza
È stata verificata l'ipotesi secondo cui un trattamento acuto inefficace dell'emicrania episodica ( EM ) sia associato a un aumentato rischio per la successiva insorgenza di emicrania cronica ( CM ).
Nello studio American Migraine Prevalence and Prevention, sono stati considerati per le analisi gli intervistati con emicrania episodica nel 2006 che hanno completato il questionario mTOQ-4 ( Migraine Treatment Optimization Questionnaire ) e i dati di esito forniti nel 2007.
L’mTOQ-4 è un questionario validato che valuta l'efficacia del trattamento basato su 4 aspetti della risposta al trattamento acuto.
I punteggi mTOQ-4 totali sono stati usati per definire le categorie di risposta al trattamento acuto: molto scarsa, scarsa, moderata e massima efficacia del trattamento.
È stato esaminato l'esito dicotomico di transizione da emicrania episodica nel 2006 a emicrania cronica nel 2007 come funzione di categoria mTOQ-4, aggiustando per le covariate.
Tra i 5.681 intervistati ammissibili allo studio con emicrania episodica nel 2006, il 3.1% è progredito a emicrania cronica nel 2007.
Solo l'1.9% del gruppo con massima efficacia del trattamento ha sviluppato emicrania cronica.
I tassi di emicrania cronica di nuova insorgenza sono aumentati nei gruppi con trattamento di efficacia moderata ( 2.7% ), efficacia scarsa del trattamento ( 4.4% ) ed efficacia molto scarsa del trattamento ( 6.8% ).
Nel modello corretto integralmente, il gruppo con efficacia più scarsa del trattamento ha avuto un aumento superiore a 2 volte del rischio di emicrania cronica di nuova insorgenza ( odds ratio, OR=2.55 ) rispetto al gruppo con massima efficacia del trattamento.
In conclusione, una inadeguata efficacia del trattamento acuto era associata a un aumentato rischio di nuova insorgenza di emicrania cronica nel corso di 1 anno.
Migliorare i risultati del trattamento acuto potrebbe impedire la nuova insorgenza di emicrania cronica, anche se una causalità inversa non può essere esclusa. ( Xagena2015 )
Lipton RB et al, Neurology 2015;84:688-695
Neuro2015
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