Chiusura del forame ovale pervio versus terapia medica dopo ictus criptogenetico
Non è chiaro se la chiusura di un forame ovale pervio sia efficace nella prevenzione del ictus ischemico ricorrente in pazienti che hanno avuto un ictus criptogenetico.
È stato condotto uno studio per valutare se la chiusura sia superiore alla sola terapia medica per prevenire la forma ricorrente di ictus ischemico o il decesso precoce nei pazienti di età compresa tra 18 e 60 anni.
Nello studio prospettico, multicentrico, randomizzato e guidato dagli eventi, i pazienti sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 alla sola terapia medica o a chiusura del forame ovale pervio.
I risultati primari dello studio sono stati analizzati una volta raggiunto l’obiettivo di 25 eventi di end-point primario.
Sono stati arruolati 980 pazienti ( età media, 45.9 anni ) in 69 Centri.
Il gruppo terapia medica ha ricevuto uno o più trattamenti antipiastrinici ( 74.8% ) oppure Warfarin ( Coumadin ) ( 25.2% ).
L’esposizione al trattamento tra i due gruppi non era uguale ( 1.375 anni-paziente nel gruppo chiusura versus 1.184 anni-paziente nel gruppo terapia medica, P=0.009 ), con un più alto tasso di abbandono nel gruppo terapia medica.
Nella coorte per intention-to-treat, 9 pazienti nel gruppo chiusura e 16 nel gruppo terapia medica sono andati incontro a ricorrenza di ictus ( hazard ratio con chiusura, HR=0.49; P=0.08 ).
La differenza tra i gruppi nel tasso di ictus ricorrente è risultata significativa nella coorte pre-specificata per-protocollo ( 6 eventi nel gruppo chiusura vs 14 nel gruppo terapia medica; HR=0.37; P=0.03 ) e nella coorte as-treated ( 5 eventi vs 16 eventi; HR=0.27; P=0.007 ).
Eventi avversi gravi sono stati osservati nel 23.0% dei pazienti nel gruppo chiusura e nel 21.6% di quelli del gruppo terapia medica ( P=0.65 ).
Eventi avversi correlati alla procedura o al dispositivo sono stati osservati in 21 dei 499 pazienti nel gruppo chiusura ( 4.2% ), ma il tasso di fibrillazione atriale o di trombo da dispositivo non è aumentato.
In conclusione, nell’analisi primaria per intention-to-treat, non è stato osservato un beneficio significativo associato a chiusura di un forame ovale pervio in adulti che avevano avuto un ictus ischemico criptogenetico.
Tuttavia, la chiusura è risultata superiore alla sola terapia medica nelle analisi pre-specificate per-protocollo e as-treated ( pazienti effettivamente trattati ), con una bassa percentuale di rischi associati. ( Xagena2013 )
Carroll JD et al, N Engl J Med 2013; 368: 1092-1100
Cardio2013 Chiru2013 Neuro2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Tenecteplase per ictus da 4.5 a 24 ore con selezione secondo imaging di perfusione
Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Sicurezza ed efficacia di Tenecteplase e Alteplase nei pazienti con ictus da lesione tandem: analisi post hoc degli studi EXTEND-IA TNK
La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...