Danno cerebrale da ictus: il trapianto di cellule staminali neurali riduce la morte dei neuroni e migliora la plasticità cerebrale
In caso di danno cerebrale dovuto a ictus, il trapianto di cellule staminali neurali potrebbe offrire in futuro una strategia per migliorare e accelerare il recupero delle funzioni cerebrali compromesse. Il meccanismo dietro l’effetto terapeutico di queste cellule è stato svelato da un gruppo di ricercatori dell’Unità di Neuroimmunologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
La ricerca, pubblicata su Journal of Neuroscience, ha dimostrato in modelli murini come le cellule staminali neurali, somministrate tramite un’iniezione endovenosa, siano capaci di raggiungere l’area del cervello danneggiata e di produrre una proteina chiamata fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( VEGF ). Questa proteina accelera i processi naturali di contenimento degli effetti neurotossici dell’ictus e promuove la plasticità cerebrale, grazie alla quale le aree sane circostanti si adattano per supplire alle funzioni perse.
La scoperta del meccanismo molecolare con cui queste cellule aiutano il cervello a recuperare la sua funzionalità, anche se per ora limitata al modello sperimentale della malattia, apre nuovi scenari per lo studio del trapianto di cellule staminali neurali non solo nel trattamento dell’ictus, ma anche in altri disturbi neurologici.
I ricercatori dell’Unità di Neuroimmunologia, coordinati da Gianvito Martino avevano già mostrato in precedenza che in caso di ictus il trapianto di cellule staminali neurali migliora il recupero della funzionalità cerebrale. Il meccanismo responsabile dell’effetto, però, non era ancora noto.
Le cellule staminali neurali si sono evolute per reagire in modo adattivo ai bisogni dell’organismo, ovvero al microambiente con cui entrano in contatto. A seconda del tipo di malattia neurologica, e quindi del tipo di danno presente nel tessuto, le cellule staminali neurali entrano in azione in modo diverso, un meccanismo definito in gergo plasticità terapeutica.
Nel caso dei modelli sperimentali di Parkinson le cellule staminali trapiantate si differenziano in neuroni e sostituiscono quelli danneggiati dalla malattia, mentre in altre situazioni – come ad esempio nei modelli di sclerosi multipla – rimangono indifferenziate e producono delle sostanze che proteggono il tessuto cerebrale dal danno.
La nuova ricerca ha dimostrato come nell’ictus cerebrale le cellule staminali neurali raggiungano il sito della lesione e, senza differenziarsi in neuroni, inizino a produrre la proteina VEGF.
I ricercatori hanno scoperto che VEGF svolge un compito finora sconosciuto: regolare l’attività degli astrociti – cellule a forma di stella che supportano i neuroni e il cui funzionamento dopo l’ictus risulta compromesso – e aiutarli ad eliminare il glutammato, un neurotrasmettitore che, in eccesso, risulta tossico.
L’effetto complessivo consiste nella riduzione della morte neuronale, nell’aumento della plasticità cerebrale e nella diminuzione della disabilità.
L’azione delle cellule staminali trapiantate è legata anche alla tempistica di azione. A seguito di un ictus, infatti, per un periodo limitato l’area cerebrale intorno alla parte colpita dall’ischemia mostra plasticità maggiore rispetto alle condizioni naturali.
È in questa finestra temporale, durante la quale l’organismo attiva in modo naturale dei meccanismi di risposta, che il trapianto è maggiormente efficace nel favorire i processi riparativi propri del cervello. ( Xagena2016 )
Fonte: IRCCS Ospedale San Raffaele Milano, 2016
Med2016 Neuro2016
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Tenecteplase per ictus da 4.5 a 24 ore con selezione secondo imaging di perfusione
Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Sicurezza ed efficacia di Tenecteplase e Alteplase nei pazienti con ictus da lesione tandem: analisi post hoc degli studi EXTEND-IA TNK
La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...