Esiti di ictus con l’impiego degli antitrombotici entro 24 ore dal trattamento di ricanalizzazione


Sono stati confrontati gli esiti clinici dei pazienti che hanno ricevuto antitrombotici precocemente ( meno di 24 ore dall’evento ) con quelli di coloro che hanno ricevuto il trattamento standard ( antitrombotici somministrati a 24 ore e oltre l’evento).

In totale 712 pazienti che hanno presentato un ictus ischemico acuto e sono stati sottoposti a ricanalizzazione endovascolare intra-venosa o intra-arteriosa tra il 2007 e il 2015 sono stati selezionati da un registro clinico prospettico.

Il trattamento con antitrombotici è stato iniziato con una decisione clinica individuale.

I casi di trattamento con ricanalizzazione inclusi in questo studio comprendevano 34% ( n=243 ) solo per via endovenosa, 32% ( n=229 ) solo per via intra-arteriosa, e 34% ( n=240 ) combinazione di strategie endovenose – intra-arteriose.

Gli antitrombotici sono stati somministrati entro 24 ore nel 64% ( n=456 ) dei pazienti.

L'inizio precoce della somministrazione di antitrombotici è stato associato a una diminuzione della probabilità di avere emorragie ( odds ratio, OR=0.56 ), ma non è stato associato a emorragie sintomatiche ( 0.85 ) o a punteggi alla scala Rankin modificata di 0-1 a 3 mesi dall'ictus ( 1.09 ).

L’inizio ultraprecoce ( meno di 12 ore ) della somministrazione di antitrombotici non ha aumentato le probabilità di trasformazione emorragica ( 0.26 ).

Gli effetti degli antitrombotici precoci sugli esiti clinici non sono stati significativamente modificati dalla modalità del trattamento di ricanalizzazione.

In conclusione, nella analisi retrospettiva di un registro prospettico, gli antitrombotici assunti precocemente ( entro 24 ore dall’evento ) non hanno aumentato le emorragie dopo il trattamento di ricanalizzazione.
Una terapia antitrombotica precoce può essere vantaggiosa per un sottogruppo di pazienti con ictus, nonostante le attuali linee guida. ( Xagena2016 )

Jeong HG et al, Neurology 2016; 87: 996-1002

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