Gli inibitori DPP-4 non appaiono esercitare effetti protettivi nei confronti dell'ictus
Una meta-analisi non ha mostrato alcun significativo effetto protettivo contro l'ictus con l'impiego degli inibitori DPP-4 ( inibitori della dipeptidil-peptidasi 4 ).
Il diabete mellito di tipo 2 è associato a un aumentato rischio di complicanze microvascolari, come la retinopatia, la nefropatia e la neuropatia. Tuttavia, le complicanze macrovascolari sono la prima causa di morte in questi pazienti, con infarto miocardico e ictus ischemico che rappresentano l’80% dei decessi nei soggetti diabetici.
Nonostante lo sviluppo di molti farmaci per il diabete in grado di migliorare il controllo glicemico, vi è dibattito se il trattamento antidiabetico possa ridurre il rischio di gravi esiti della malattia cardiovascolare, tra cui l’ictus.
Ricercatori hanno condotto una meta-analisi su 22 studi per determinare il rischio di ictus nei soggetti a cui erano stati prescritti gli inibitori DPP-4.
L’analisi ha riguardato 19 piccoli studi prospettici che hanno valutato l'efficacia e la sicurezza delle gliptine, e 3 studi su ampia scala, randomizzati e controllati, che hanno preso in esame gli esiti cardiovascolari come endpoint primario.
Gli inibitori DPP-4 valutati sono stati Saxagliptin ( Onglyza ), Alogliptin ( Nesina; Vipidia ), Vildagliptin ( Galvus ), Sitagliptin ( Januvia ) e Linagliptin ( Tradjenta; Trajenta ).
E’ stato riscontrato un leggero vantaggio degli inibitori DPP-4 contro l'ictus nella valutazione degli studi prospettici, ma la tendenza non è risultata significativa rispetto al placebo ( odds ratio, OR=0.639; IC 95%, 0.336-1.212 ).
La valutazione delle sperimentazioni su larga scala non ha rivelato differenze nel rischio di ictus con gli inibitori DPP-4 rispetto al placebo ( OR=0.996; IC 95%, 0.85-1.166 ).
Le analisi dei dati disponibili provenienti da piccoli studi prospettici hanno evidenziato un trend non-significativo verso un beneficio per i pazienti diabetici che assumevano le gliptine nei confronti dell’ictus ischemico, rispetto al placebo.
Questo risultato è in linea con le evidenze da studi preclinici, che avevano dimostrato effetti neuroprotettivi degli inibitori DPP-4 in modelli sperimentali di ictus ischemico.
Tuttavia, l’analisi dei dati dei tre grandi studi clinici ha mostrato che, nel lungo periodo, il trattamento con questi farmaci ha effetti neutri sul rischio di ictus. ( Xagena2016 )
Fonte: Diabetes & Metabolism, 2016
Endo2016 Neuro2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Tenecteplase per ictus da 4.5 a 24 ore con selezione secondo imaging di perfusione
Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Sicurezza ed efficacia di Tenecteplase e Alteplase nei pazienti con ictus da lesione tandem: analisi post hoc degli studi EXTEND-IA TNK
La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...