La resistenza all’Aspirina è associata ad aumento della gravità dell'ictus e del volume infartuale
E’ stato verificato se la resistenza all'Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] sia associata con la gravità dell'ictus iniziale e con il volume dell'infarto, utilizzando imaging pesato in diffusione ( DWI ) nei pazienti con ictus ischemico acuto che si è manifestato durante l'assunzione di Aspirina.
Sono stati studiati in totale 310 pazienti che sono stati ricoverati entro 48 ore dall'insorgenza dell'ictus ischemico acuto.
Tutti i pazienti avevano assunto Aspirina per almeno 7 giorni prima della insorgenza dell'ictus.
La resistenza all'Aspirina, definita come alta reattività piastrinica residua ( HRPR ) in trattamento con Aspirina, è stata misurata usando il test VerifyNow ed è stata definita come una unità di reazione Aspirina uguale o superiore a 550.
La gravità dell'ictus iniziale è stata valutata utilizzando il punteggio alla scala NIHSS ( NIH Stroke Scale ).
Il volume dell'infarto è stato misurato utilizzando l’imaging pesato in diffusione.
L’alta reattività piastrinica residua si è verificata in 86 pazienti ( 27.7% ).
Il punteggio iniziale alla scala NIHSS mediano è risultato più alto nei pazienti con HRPR che nel gruppo senza HRPR ( 6 vs 3, P minore di 0.001 ).
Anche i volumi dell’infarto secondo DWI sono stati maggiori nel gruppo HRPR rispetto al gruppo senza HRPR ( 5.4 vs 1.7, P=0.002 ).
L’alta reattività piastrinica resisdua mediana è risultata significativamente associata a un incremento di 2.1 punti alla scala NIHSS ( P minore di 0.001 ) e con un aumento di 2.3 cm3 del volume dell'infarto secondo DWI ( P minore di 0.001 ).
In conclusione, la resistenza all’Aspirina è risultata associata a un aumentato rischio di ictus in forma grave e a un grande volume infartuale nei pazienti che assumono Aspirina prima dell’insorgenza dell'ictus. ( Xagena2016 )
Oh MS et al, Neurology 2016; 86: 1808-1817
Neuro2016 Farma2016
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