Studio PRISMS LTFU: il trattamento precoce con Interferone beta 1a più efficace del trattamento ritardato nei pazienti con sclerosi multipla


I nuovi dati a lungo termine dello Studio PRISMS confermano l’importanza del trattamento precoce con Interferone beta-1a ( Rebif ) 44 mcg ad alta dose e ad alta frequenza di somministrazione nel ridurre l’accumulo di lesioni nel sistema nervoso centrale, dei pazienti affetti da sclerosi multipla di tipo recidivante.

Questi risultati che sono stati presentati al 56th Annual Meeting of the American Academy of Neurology, forniscono un’ampia valutazione, a lungo termine, della misura del volume delle lesioni celebrali misurate mediante la risonanza magnetica, confermando l’efficacia già dimostrata dall’Interferone beta-1a 44 mcg.

David Li della British Columbia University di Vancouver ( Canada ) ha dichiarato che questo studio dimostra che un inizio precoce della terapia ad alta dose e ad alta frequenza con Interferone beta-1a è associato ad una maggiore probabilità di riduzione dell’accumulo totale di lesioni nel tempo rispetto ad un inizio ritardato di due anni.

I risultati dimostrano infatti che l’Interferone 44 mcg dopo 7-8 anni di follow-up è in grado di ridurre l’accumulo del volume delle lesioni presenti alla risonanza magnetica nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

Le lesioni presenti alla risonanza magnetica costituiscono uno dei più importanti parametri per la valutazione dell’ attività di malattia nei pazienti affetti da sclerosi multipla.

Nello studio PRISMS Long Term Follow-Up ( LTFU ), i pazienti sono stati inizialmente assegnati in modo random al trattamento con Interferone beta-1a 44mcg, Interferone beta-1a 22mcg o placebo.

Dopo i primi due anni i pazienti del gruppo placebo hanno continuato lo studio passando alla terapia con Interferone beta-1a.

I pazienti sono stati sottoposti a risonanza magnetica in modo da valutare le variazioni del carico lesionale ( volume cerebrale delle lesioni ) nel periodo compreso tra il basale e la visita di follow-up ( media 7,4 anni ).

E’ s tata osservata una minore probabilità di accumulo di lesioni tra i pazienti inizialmente trattati con Interferone beta-1a 44 mcg rispetto sia ai pazienti trattati con Interferone beta-1a 22mcg che ai pazienti trattati per i primi due anni con placebo e successivamente con Interferone beta-1a.

La percentuale dei pazienti rimasti liberi da accumulo di nuove lesioni alla risonanza magnetica, in un periodo medio di 7.4 anni, è stata del 46% tra i pazienti in trattamento con Interferone beta-1a 44 mcg e del 34% tra i pazienti in trattamento con Interferone beta-1a 22 mcg , mentre i pazienti del gruppo placebo hanno presentato un maggiore incremento del volume totale delle lesioni, pari al 73%.

I pazienti , sottoposti a trattamento precoce con Interferone beta-1a 44mcg , hanno presentato una riduzione del 26% del rischio relativo di accumulo di lesioni rispetto ai pazienti che hanno ritardato l’inizio della terapia. ( Xagena2004 )

Fonte : 56th Annual Meeting of the American Academy of Neurology , 2004


Neuro2004 Farma2004


Indietro

Altri articoli

Ozanimod, un modulatore del recettore della sfingosina 1-fosfato ( S1P ), si lega selettivamente ai sottotipi recettoriali 1 e 5...


Una analisi abbinata per punteggio di propensione da MSBase ha confrontato l'efficacia della Cladribina ( Mavenclad ) con Interferone beta...


E' stato confrontato il profilo di sicurezza a livello epatico di Interferone beta ( IFN-beta ) e di Teriflunomide (...


Alemtuzumab ( Lemtrada ), un anticorpo anti-CD52, ha dimostrato di essere più efficace dell'Interferone beta-1a nel trattamento della sclerosi multipla...


Le cellule B influenzano la patogenesi della sclerosi multipla. Ocrelizumab ( Ocrevus )è un anticorpo monoclonale umanizzato che causa deplezione selettiva...


L’immunogenicità dei prodotti biofarmaceutici nella sclerosi multipla è un effetto collaterale frequente che ha un'eziologia multifattoriale. Ricercatori hanno valutato le...


Daclizumab HYP ( Daclizumab high-yeld process; Zinbryta ) è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega a CD25 ( subunità...


Lo studio di fase III ADVANCE ha valutato la sicurezza e l’efficacia del Peginterferone beta-1a ( Plegridy ), somministrato per...


E’ stata valutata l'efficacia e la sicurezza di Peginterferone beta-1a ( Plegridy ), somministrato per via sottocutanea, nell’arco di 2...


Nel corso del 2014 meeting dell’American Academy of Neurology ( AAN ) sono stati presentati i risultati a 2 anni...