Studio AFFIRM a 2 anni: il Natalizumab ha ridotto del 42% il rischio di progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla
Biogen ha annunciato che lo studio clinico di fase III AFFIRM, monoterapia, ha raggiunto l’end point primario a 2 anni.
Il trattamento con Natalizumab ( Tysabri ) ha portato ad una riduzione del 42% del rischio di progressione della disabilità rispetto al placebo nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
Inoltre il Natalizumab ha ridotto del 67% l’incidenza di recidive cliniche.
I dati a 2 anni dello studio AFFIRM, riguardanti le misurazioni MRI e l’immunogenicità, sono risultati simili a quelli del primo anno.
I più comuni effetti indesiderati osservati dopo trattamento con Natalizumab sono stati: cefalea, senso di affaticamento, infezioni del tratto urinario, depressione, infezioni del tratto respiratorio inferiore, dolore alle articolazioni e agli arti, faringite.
L’incidenza di infezione tra i pazienti trattati con Natalizumab è stata simile a quella riscontrata tra i pazienti del gruppo placebo.
Gravi infezioni si sono presentate nel 3,2% dei pazienti del gruppo Natalizumab e nel 2,6% tra i pazienti del gruppo placebo.
Gravi reazioni d’ipersensibilità dovute al Natalizumab si sono presentate con un’incidenza inferiore all’1%. ( Xagena2005 )
Fonte: Biogen, 2005
Neuro2005 Farma2005
Indietro
Altri articoli
Natalizumab più trattamento standard con corticosteroidi per la malattia del trapianto contro l'ospite acuta ad alto rischio
La malattia del trapianto contro l'ospite ( GVHD ) del tratto gastrointestinale ( GI ) è la principale causa di...
Natalizumab: confronto tra 1 volta ogni 6 settimane e 1 volta ogni 4 settimane nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, studio NOVA
Il trattamento con Natalizumab ( Tysabri ) una volta ogni 4 settimane è approvato per i pazienti con sclerosi multipla...
Uso di Natalizumab, Fingolimod e Dimetilfumarato e recidiva e disabilità correlate alla gravidanza nelle donne con sclerosi multipla
È stata studiata l'attività della malattia correlata alla gravidanza in una coorte di sclerosi multipla contemporanea. Utilizzando i dati dell’MSBase...
Leucoencefalopatia multifocale progressiva associata a Natalizumab
Sono state valutate le caratteristiche rilevanti per la diagnosi di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) associata a poliomavirus JC...
Il passaggio da Natalizumab a Fingolimod entro 6 settimane riduce la recidiva di attività di malattia nei pazienti con sclerosi multipla
Natalizumab ( Tysabri ) è un trattamento efficace nella sclerosi multipla recidivante-remittente. Tuttavia, soprattutto a causa del rischio di leucoencefalopatia...
Cladribina versus Fingolimod, Natalizumab e Interferone beta per la sclerosi multipla
Una analisi abbinata per punteggio di propensione da MSBase ha confrontato l'efficacia della Cladribina ( Mavenclad ) con Interferone beta...
Natalizumab durante la gravidanza e l'allattamento
La gestione dei farmaci durante la gravidanza e l'allattamento nei pazienti con sclerosi multipla deve bilanciare i potenziali rischi per...
Impatto dei tempi di transizione molto brevi sul passaggio da Natalizumab a Fingolimod all’imaging ed esiti di efficacia clinica nella sclerosi multipla
A causa della recidiva dell'attività della malattia nei pazienti con sclerosi multipla, è stato suggerito un periodo di washout inferiore...
Effetto di Natalizumab sulla progressione della malattia nella sclerosi multipla progressiva secondaria: studio ASCEND
Sebbene siano disponibili diversi trattamenti modificanti la malattia per la sclerosi multipla recidivante, gli effetti del trattamento sono stati più...
Sicurezza ed efficacia di Natalizumab nei pazienti con ictus ischemico acuto
Nei modelli animali di ictus ischemico acuto, il blocco dell'adesione dei leucociti all'endotelio mediante antagonismo dell'integrina alfa-4 riduce i volumi...