Antidepressivi nella malattia di Parkinson
È stato condotto uno studio per valutare efficacia e sicurezza di un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina ( SSRI ) e di un inibitore della ricaptazione di seroronina e norepinefrina ( SNRI ) nel trattamento della depressione nella malattia di Parkinson.
In totale, 115 individui con malattia di Parkinson sono stati arruolati in 20 Centri, e sono stati assegnati in modo casuale a ricevere un inibitore della ricaptazione della serotonina ( Paroxetina; Seroxat, n=42 ), un inibitore della ricaptazione di serotonina e norepinefrina ( Venlafaxina a rilascio prolungato; Efexor, n=34 ), oppure placebo ( n=39 ).
I partecipanti soddisfacevano i criteri DSM-IV per il disturbo depressivo o avevano una sotto-sindrome depressiva e avevano raggiunto un punteggio superiore a 12 nelle prime 17 voci della scala HAM-D ( Hamilton Rating Scale for Depression ).
I soggetti sono stati seguiti per 12 settimane ( 6 settimane di aggiustamento della dose, 6 settimane di mantenimento ).
I dosaggi giornalieri massimi sono stati 40 mg per Paroxetina e 225 mg per Venlafaxina.
La misura di esito primaria era il cambiamento nel punteggio HAM-D dal basale alla settimana 12.
Gli effetti del trattamento ( rispetto a placebo ), espressi come riduzioni medie in 12 settimane nel punteggio HAM-D, sono state 6.2 punti ( p=0.0007 ) nel gruppo Paroxetina e 4.2 punti ( p=0.02 ) nel gruppo Venlafaxina.
Non sono stati osservati effetti del trattamento sulla funzione motoria.
In conclusione, sia Paroxetina sia Venlafaxina hanno migliorato significativamente la depressione in soggetti con malattia di Parkinson ed entrambi i farmaci sono risultati generalmente sicuri e ben tollerati e non hanno peggiorato la funzione motoria.( Xagena2012 )
Richard IH et al, Neurology 2012; 78: 1229-1236
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