Comportamento anomalo del movimento degli occhi durante la lettura nella malattia di Parkinson


Le difficoltà di lettura sono comuni nella malattia di Parkinson, ma non ben studiate.
E' stato riportato un caso di difficoltà di lettura in un uomo di 40 anni con 6 anni di storia di malattia di Parkinson in terapia sostitutiva della dopamina.

È stato eseguito un esame neuro-oftalmico dettagliato e una valutazione della lettura con e senza oculografia a infrarossi.

L'esame clinico ha rivelato acuità visiva di 20/20, nessuna prova di perdita della vista, e normale movimento degli occhi e allineamento oculare con saccade normale, ricerca e convergenza normale. 

Durante il test King-Devick, un compito rapido di lettura di numeri eseguito su un libro, il paziente ha mostrato normale velocità di lettura dei numeri.

Uno studio più dettagliato della lettura di numeri e parole utilizzando l’oculografia a infrarossi ha rivelato che mentre questo paziente aveva un comportamento normale nella velocità di movimento degli occhi durante la lettura dei numeri, presentava un grave rallentamento e anomalie del movimento dell'occhio durante la lettura delle parole.

La velocità di lettura più lenta durante la lettura delle parole era dovuta al maggior numero di saccadi progressive, più piccole ampiezze delle saccadi, aumento del numero di saccadi regressive, e durata più lunga della fissazione.

In conclusione, questo caso ha ben illustrato l'importanza delle valutazioni complete neuro-oftalmiche nella malattia di Parkinson e ha dimostrato che le difficoltà di lettura possono presentarsi anche quando vi è una buona acuità visiva, abilità motorie oculari necessarie per leggere e accomodamento.

In questo caso, la difficoltà di lettura era dovuta a un più alto ordine di pianificazione oculare motoria o di abilità cognitive coinvolte nella lettura delle parole, dato che il paziente non ha avuto difficoltà con la pianificazione motoria oculare durante la lettura dei numeri. ( Xagena2016 )

Yu CY et al, Parkinsonism Relat Disord 2016; 32: 130-132

Neuro2016 Oftalm2016



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