Pramipexolo in pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale
In modelli di perdita dei neuroni dopaminergici, l’agonista della dopamina Pramipexolo ( Mirapexin ) ha mostrato proprietà neuroprotettive.
Lo studio PROUD ( Pramipexole On Underlying Disease ) è stato disegnato per valutare se l’inizio precoce versus ritardato di Pramipexolo avesse benefici clinici e di neuroimaging in pazienti con malattia di Parkinson.
Nel periodo 2006-2009, in 98 Centri sono stati reclutati pazienti con malattia di Parkinson diagnosticata nei 2 anni precedenti e di età compresa tra 30 e 79 anni.
I pazienti eleggibili sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere in doppio cieco placebo o Pramipexolo ( 1.5 mg al giorno ) e sono stati seguiti fino a 15 mesi.
A 9 mesi o già a 6 mesi se ritenuto necessario, i pazienti del gruppo placebo sono stati assegnati a Pramipexolo.
In un sottostudio di neuroimaging, il legame al trasportatore striatale della dopamina è stato valutato tramite SPECT.
L’endpoint primario era il tasso di cambiamento a 15 mesi rispetto al basale nel punteggio totale alla scala UPDRS ( Unified Parkinson's Disease Rating Scale ).
Dei 535 pazienti, 261 sono stati assegnati a Pramipexolo e 274 a placebo.
A 15 mesi ( n=411 ), il cambiamento medio aggiustato nel punteggio totale alla scala UPDRS non ha mostrato differenze significative tra l’inizio precoce e l’inizio ritardato del trattamento con Pramipexolo ( -0.4 punti, p=0.65 ).
In totale, 62 pazienti del gruppo Pramipexolo a inizio precoce e 61 in quello Pramipexolo a inizio ritardato sono stati inclusi nel sottostudio di neuroimaging, per i quali il cambiamento medio aggiustato a 15 mesi nel legame striatale 123I-FP-CIT è stato -15.1% per l’inizio precoce e -14.6% per quello ritardato ( differenza -0.5 punti percentuali, p=0.84 ).
In generale, 180 ( 81% ) pazienti sottoposti a trattamento precoce con Pramipexolo e 179 ( 84% ) di quelli sottoposti a trattamento ritardato con il farmaco hanno riportato eventi avversi ( più frequentemente nausea ); 22 ( 10% ) nel gruppo somministrazione precoce e 17 ( 8% ) in quello somministrazione ritardata sono andati incontro a eventi avversi gravi, 2 dei quali ( allucinazioni e ipotensione ortostatica ) sono stati ritenuti correlati al farmaco in studio.
In conclusione, in base a misure cliniche e di neuroimaging, il Pramipexolo ha mostrato poca evidenza a sostegno di una differenza di un uso a 15 mesi da un uso posticipato di 6-9 mesi.
Questi risultati non supportano l’ipotesi che Pramipexolo possieda effetti modificanti la malattia. ( Xagena2013 )
Schapira AH et al, Lancet Neurol 2013; 12: 747-755
Neuro2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Associazione tra attività fisica e malattia di Parkinson nelle donne: follow-up a lungo termine dello studio di coorte E3N
Precedenti studi di coorte hanno riportato che una singola misura di attività fisica valutata al basale era associata a una...
Caratteristiche della tomografia a coerenza ottica retinica associate alla malattia di Parkinson incidente e prevalente
Studi su cadaveri hanno mostrato neurodegenerazione correlata alla malattia e altre anomalie morfologiche nella retina di individui con malattia di...
Sicurezza ed efficacia di Venglustat nella malattia di Parkinson associata a GBA1
Le varianti del gene GBA1, che codifica per la glucocerebrosidasi dell'acido lisosomiale, sono tra i fattori di rischio genetico più...
Trattamento transdermico con Nicotina e progressione della malattia di Parkinson in fase iniziale
Studi epidemiologici hanno dimostrato che i fumatori hanno una minore incidenza della malattia di Parkinson. Si è ipotizzato che la...
Ablazione a ultrasuoni focalizzata del globo pallido nella malattia di Parkinson
L'ablazione ecografica focalizzata, unilaterale, del segmento interno del globo pallido ha ridotto i sintomi motori della malattia di Parkinson in...
Associazione del cambiamento di peso precoce con declino cognitivo nei pazienti con malattia di Parkinson
Si è determinato se il cambiamento di peso precoce sia associato al successivo deterioramento della funzione cognitiva, comprese le prestazioni...
Associazione tra farmaci da prescrizione e conseguente rischio di malattia di Parkinson
Il tasso di incidenza della malattia di Parkinson ( PD ) è aumentato rapidamente negli ultimi anni. Tuttavia, non esistono...
Associazione dell'attività della glucocerebrosidasi nel liquido cerebrospinale con il rischio di demenza incidente nei pazienti con malattia di Parkinson
Le variazioni nel gene della glucocerebrosidasi ( GBA ) sono fattori di rischio comuni per la malattia di Parkinson e...
Effetti dell'esercizio sui sintomi depressivi nei pazienti con malattia di Parkinson
Lo scopo di uno studio è stato quello di fornire prove chiare a sostegno dell'esercizio per migliorare i sintomi depressivi...
Risposta alla Levodopa nei pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale: studio LEAP
Lo studio LEAP ( Levodopa in EArly Parkinson's Disease ) ha permesso di condurre analisi post hoc riguardanti gli effetti...