La Sulfasalazina induce l’apoptosi dei linfociti T nei pazienti con malattia di Crohn


I linfociti T della lamina propria della mucosa intestinale sono costantemente attivati nella malattia di Crohn.

E’ stato ipotizzato che il processo apoptotico dei linfociti T della lamina propria sia difettivo.
Infatti, è stato osservato un aumento dell’espressione di molecole anti-apoptotiche nei linfociti T della lamina propria nei pazienti affetti dalla malattia di Crohn.

Uno studio, coordinato dall’Hôpital Necker Enfants Malades di Parigi, ha avuto come obiettivo quello di analizzare gli effetti ed i meccanismi molecolari del trattamento con l’Acido 5-Amino Salicilico 8 5-ASA ) e dei suoi derivati sull’apoptosi dei linfociti T della lamina propria e sui linfociti del sangue periferico nei pazienti con malattia di Crohn rispetto ai pazienti con colite ulcerosa.

Sono stati isolati i linfociti del sangue periferico e della lamina propria e sono stati stimolati con FasL, Acido 5-AminoSalicilico, Sulfapiridina e Sulfasalazina per 24-48 ore ed il processo apoptotico è stato misurato mediante citometria di flusso ed immunofluorescenza.

Mentre i linfociti del sangue periferico hanno mostrato un normale processo apoptotico dopo stimolazione con Fas nei pazienti affetti da malattia di Crohn attiva, i linfociti della lamina propria delle aree infiammatorie sono risultati altamente resistenti.
Una comparabile resistenza all’apoptosi è stata osservata nei linfociti della lamina propria nei pazienti con colite ulcerosa.

Contrariamente all’Acido 5-Amino Salicilico, che non induce apoptosi nei linfociti, la Sulfasalazina ha dimostrato di essere un potente agente pro-apoptotico.

L’apoptosi dei linfociti T indotta dalla Sulfasalazina è risultata indipendente dal pathway di Fas, ma associata ad una marcata regolazione negativa ( downregulation ) di bcl-xl e blc2, ad azione anti-apoptosi, con l’attivazione del pathway di segnale dell’apoptosi mitocondriale , e con la successiva attivazione della caspasi-9 e della caspasi-3.

L’effetto benefico della Sulfasalazina nel trattamento della malattia infiammatoria intestinale è attribuibile, almeno in parte, ai suoi effetti proapoptotici sui linfociti della lamina propria. ( Xagena2004 )

Doering J et al, Gut 2004; 53:1632-1638

Gastro2004 Farma2004


Indietro

Altri articoli

La malattia tiroidea dell'occhio può essere una malattia autoimmune debilitante caratterizzata da progressiva proptosi o diplopia. Teprotumumab ( Tepezza ) è...


Il trattamento della blefaroptosi acquisita ( ptosi ) è attualmente limitato all'intervento chirurgico. Sono state esaminate l'efficacia e la sicurezza...


Lo studio di fase 3, OPTIC, ha mostrato che i pazienti con malattia dell'occhio tiroideo trattati con Teprotumumab presentano una...


Un anticorpo monoclonale umano sperimentale ha ridotto drasticamente i sintomi più debilitanti dell'orbitopatia di Graves, tra cui la proptosi e...


Le palpebre cadenti, o dermatocalasi, sono una preoccupazione frequente negli anziani. Viene considerata una caratteristica dell’invecchiamento della pelle, ma i...


Sono state segnalate la prevalenza e le cause di ambliopia tra i bambini con ptosi diagnosticati in una popolazione ben...


Le terapie cellulari potrebbero avere un ruolo nel trattamento del cancro e nella medicina rigenerativa se fosse possibile eliminare velocemente...


Negli anni recenti, gli analoghi della Vitamina D3 sono diventati uno dei trattamenti topici più prescritti per la psoriasi a...


L’apoptosi svolge un importante ruolo nella progressione dello scompenso cardiaco.Ricercatori dell’Università di Vienna in Austria hanno valutato se i frammenti...


Ricercatori della Pennsylvania University hanno analizzato gli effetti del Bexarotene ( Targretin ) sulle cellule T tumorali, isolate dal sangue...