Dimetilfumarato: favorevole profilo di sicurezza a lungo termine nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente
I risultati a 5 anni dello studio di estensione di fase 3 ENDORSE hanno mostrato che il Dimetil fumarato ( Tecfidera ) presenta un’alta e sostenuta efficacia in un’ampia gamma di persone con sclerosi multipla recidivante-remittente.
Questi dati sono stati presentati al Sixth Triennial Joint Meeting of Americas Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis and European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis ( ACTRIMS-ECTRIMS ).
In tutti i pazienti dello studio ENDORSE che hanno ricevuto Dimetilfumarato, tra cui alcuni pazienti che sono stati trattati per un massimo di sette anni e mezzo, il profilo di sicurezza è rimasto costante, senza nuovi segnali di sicurezza o peggioramento della malattia.
ENDORSE è uno studio di estensione che ha valutato la sicurezza e l'efficacia a lungo termine del Dimetilfumarato ( 240 mg, somministrato due volte al giorno [ BID ] oppure tre volte al giorno [ TID ] ).
I pazienti che hanno ricevuto fino a due anni di Dimetilfumarato negli studi di fase III DEFINE e CONFIRM hanno continuato ad assumere la stessa dose.
I pazienti che in precedenza avevano ricevuto placebo o Glatiramer acetato ( Copaxone, iniezione giornaliera di 20 mg per via sottocutanea; solo CONFIRM ) in DEFINE e CONFIRM sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a Dimetilfumarato 2 volte o 3 volte al giorno.
A cinque anni ( 2 anni in DEFINE o CONFIRM e 3 anni in ENDORSE ) i risultati intermedi hanno indicato che i pazienti che hanno continuato il trattamento con Dimetil fumarato BID hanno sperimentato una prolungata efficacia clinica riguardo agli endpoint di recidiva e di progressione della disabilità, misurati, rispettivamente, dal tasso annualizzato di recidiva ( ARR ) e dalla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) a 24 settimane, simile a quanto osservato dopo due anni in DEFINE e in CONFIRM.
Questi pazienti hanno anche mantenuto una bassa frequenza di lesioni cerebrali nell’arco di 5 anni alla risonanza magnetica per immagini ( nuove o più estese lesioni iperintense in T2, nuove lesioni ipointense in T1 non-captanti, e lesioni captanti il Gadolinio [ Gd+ ] ).
Una analisi dei dati di ENDORSE ha valutato l'efficacia a lungo termine del Dimetilfumarato nei pazienti di nuova diagnosi, definiti come quelli diagnosticati entro un anno dal momento dell’arruolamento negli studi DEFINE e CONFIRM, e naïve al trattamento con un farmaco modificante la malattia o precedentemente trattati solamente con corticosteroidi.
Nel corso del periodo di osservazione di cinque anni, i pazienti con nuova diagnosi trattati con Dimetilfumarato BID hanno sperimentato riduzione delle ricadute ( misurate da ARR e dalla proporzione di pazienti che hanno mostrato recidive ), della progressione della disabilità ( misurata mediante la scala EDSS a 24 settimane ) e del numero di lesioni cerebrali.
Un'altra analisi dai dati di ENDORSE ha valutato gli effetti a lungo termine del Dimetilfumarato riguardo alla misura di nessuna evidenza di attività della malattia ( NEDA ) nell’arco di cinque anni.
I pazienti sono stati valutati ogni anno e sono stati classificati NEDA nei seguenti casi: nessuna recidiva, nessuna progressione della disabilità a 24 settimane, assenza di lesioni captanti il Gadolinio, e nessuna nuova o più estesa lesione iperintensa in T2.
I risultati a cinque anni hanno mostrato che la percentuale di pazienti che hanno raggiunto, annualmente, NEDA non è andata incontro a cambiamenti tra coloro che avevano continuato ad assumere il Dimetilfumarato, ed è risultata migliorata nei pazienti che sono passati dal placebo al trattamento con Dimetilfumarato BID.
Il profilo di sicurezza del Dimetilfumarato osservato nello studio ENDORSE era coerente con i risultati favorevoli riportati negli studi DEFINE e CONFIRM.
Non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza o peggioramento della malattia nei pazienti che, partecipanti agli studi DEFINE e CONFIRM, avevano continuato il trattamento con Dimetilfumarato o nei pazienti che sono passati alla terapia con Dimetilfumarato dopo la conclusione degli studi DEFINE e CONFIRM.
Tutti i pazienti nello studio ENDORSE hanno ricevuto il trattamento con Dimetilfumarato per almeno cinque anni, se in precedenza erano nel gruppo Dimetilfumarato negli studi DEFINE o CONFIRM; alcuni pazienti hanno ricevuto Dimetilfumarato per un massimo di sette anni e mezzo, cumulativamente.
I pazienti precedentemente trattati con placebo in DEFINE o CONFIRM hanno ricevuto Dimetilfumarato nello studio ENDORSE per almeno tre anni.
Gli eventi avversi più comuni nei pazienti che sono passati a Dimetilfumarato rispetto a placebo o a Glatiramer sono stati: vampate di calore ed eventi gastrointestinali.
Nei pazienti che hanno continuato la terapia con Dimetilfumarato, gli eventi avversi più comuni sono stati: recidiva di sclerosi multipla e rinofaringite.
Nei pazienti trattati con Dimetilfumarato non è stato riscontrato alcun aumento del rischio complessivo di gravi infezioni ( incluse infezioni opportunistiche ) o tumori.
Non è stato osservato nessun aumento del rischio complessivo di disfunzione renale, eventi avversi urinari o epatici in ogni gruppo di trattamento; e la conta media dei leucociti e dei linfociti è rimasta stabile.
Il Dimetilfumarato fornisce un nuovo approccio per il trattamento della sclerosi multipla attivando il percorso Nrf2, anche se il suo esatto meccanismo d'azione non è noto.
L’attivazione di questo percorso permette alle cellule dell’organismo di difendersi contro l'infiammazione e lo stress ossidativo. ( Xagena2014 )
Fonte: Biogen Idec, 2014
Neuro2014 Farma2014
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