Associazione di iniziale terapia modificante la malattia con successiva conversione a sclerosi multipla progressiva secondaria
Entro due decenni dall'esordio, l'80% dei pazienti non-trattati con sclerosi multipla recidivante-remittente ( RRMS ) evolve a una fase di accumulo di disabilità irreversibile denominata sclerosi multipla progressiva secondaria.
L'associazione tra trattamenti modificanti la malattia ( DMT ) e questa conversione è stata raramente studiata e non ha mai utilizzato una definizione convalidata.
È stata determinata l'associazione tra l'uso, il tipo e la tempistica dei trattamenti modificanti la malattia con il rischio di conversione a sclerosi multipla secondaria progressiva diagnosticata con una definizione convalidata.
È stata studiata una coorte con dati prospettici di 68 Centri neurologici in 21 Paesi esaminando pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente che avevano iniziato la terapia modoficante la malattia ( o monitoraggio clinico ) tra il 1988 e il 2012 con un follow-up di almeno 4 anni.
Sono stati esaminati uso, tipo e tempistica dei seguenti trattamenti modificanti la malattia: Interferone beta, Glatiramer acetato, Fingolimod, Natalizumab o Alemtuzumab.
Dopo l'abbinamento del punteggio di propensione, sono stati inclusi 1.555 pazienti.
L’esito principale era la conversione a sclerosi multipla progressiva secondaria definita oggettivamente.
Dei 1.555 pazienti, 1.123 erano di sesso femminile ( età media al basale, 35 anni ).
I pazienti inizialmente trattati con Glatiramer acetato o Interferone beta avevano un rischio minore di conversione a sclerosi multipla secondaria progressiva rispetto ai pazienti non-trattati ( hazard ratio, HR=0.71, P minore di 0.001, rischio assoluto a 5 anni, 12%, 49 su 407, vs 27%, 58 su 213, follow-up mediano, 7.6 anni ), così come Fingolimod ( HR=0.37, P minore di 0.001; rischio assoluto a 5 anni, 7%, 6 su 85, vs 32%, 56 su 174, follow-up mediano, 4.5 anni ); Natalizumab ( HR=0.61, P=0.005, rischio assoluto a 5 anni, 19%, 16 su 82 vs 38%, 62 su 164, follow-up mediano, 4.9 anni ); e Alemtuzumab ( HR=0.52, P=0.009; rischio assoluto a 5 anni, 10%, 4 su 44, vs 25%, 23 su 92; follow-up mediano, 7.4 anni ).
Il trattamento iniziale con Fingolimod, Alemtuzumab o Natalizumab è stato associato a un minor rischio di conversione rispetto al trattamento iniziale con Glatiramer acetato o Interferone beta ( HR=0.66, P=0.046 ); rischio assoluto a 5 anni, 7%, 16 su 235 vs 12%, 46 su 380; follow-up mediano, 5.8 anni ).
La probabilità di conversione è stata inferiore quando Glatiramer acetato o Interferone beta erano stati avviati entro 5 anni dall'esordio della malattia rispetto ad anni successivi ( HR=0.77, P=0.03; rischio assoluto a 5 anni, 3%, 4 su 120 vs 6%, 2 su 38; follow-up mediano, 13.4 anni ).
Quando Glatiramer acetato o Interferone beta sono stati intensificati con Fingolimod, Alemtuzumab o Natalizumab entro 5 anni rispetto ad anni successivi, l'hazard ratio è stato pari a 0.76 ( P minore di 0.001; rischio assoluto a 5 anni, 8%, 25 su 307, vs 14%, 46 su 331, follow-up mediano, 5.3 anni ).
Tra i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, il trattamento iniziale con Fingolimod, Alemtuzumab o Natalizumab è risultato associato a un minor rischio di conversione a sclerosi multipla secondaria progressiva rispetto al trattamento iniziale con Glatiramer acetato o Interferone beta.
Questi risultati, considerati assieme ai rischi di queste terapie, possono fornire indicazioni sulla selezione dei trattamenti modificanti la malattia. ( Xagena2019 )
Brown JWL et al, JAMA 2019; 321: 175-187
Neuro2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Trapianto di cellule staminali emopoietiche nelle persone con sclerosi multipla attiva secondaria progressiva
Evidenze non-controllate hanno indicato che il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( AHSCT ) può essere efficace nelle persone...
Siponimod e attività cognitiva nella sclerosi multipla secondaria progressiva: analisi secondarie di EXPAND
Sono stati studiati gli effetti di Siponimod ( Mayzent ) sulla velocità di elaborazione cognitiva in pazienti con sclerosi multipla...
Associazione tra immunoterapia sostenuta ed esiti di disabilità nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva in forma attiva
Non è chiaro se le recidive e le terapie modificanti la malattia siano associate al tasso di accumulo di disabilità...
Efficacia di tre farmaci neuroprotettivi nella sclerosi multipla progressiva secondaria: studio MS-SMART
La neurodegenerazione è il substrato patologico che causa grave disabilità nella sclerosi multipla progressiva secondaria. Una sintesi di ricerca preclinica...
Approvazione europea per Mayzent, primo farmaco orale per la sclerosi multipla secondariamente progressiva
Nell'Unione Europea è stato approvato Mayzent ( Siponimod ) per il trattamento dei pazienti adulti con forme di sclerosi multipla...
Effetto dell'età al basale sull'efficacia e sulla sicurezza di Siponimod nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva in forma attiva
Siponimod ( Mayzent ) è un modulatore selettivo del recettore della sfingosina-1-fosfato ( S1P1 e S1P5 ), approvato negli Stati...
Mayzent a base di Siponimod nel trattamento degli adulti con sclerosi multipla secondariamente progressiva
Mayzent è un medicinale contiene il principio attivo Siponimod ed è impiegato per trattare adulti affetti da una forma avanzata...
Sclerosi multipla: l'FDA ha approvato Mayzent, un farmaco orale per il trattamento di sindrome clinicamente isolata, malattia recidivante-remittente e malattia progressiva secondaria progressiva
La FDA ( US Food and Drug Administration ) ha approvato le compresse di Mayzent ( Siponimod ) per il...
Mayzent per il trattamento dei pazienti adulti con sclerosi multipla secondariamente progressiva attiva
Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell'Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha...