EU: Avastin come trattamento di prima linea nel carcinoma a cellule renali avanzato
La Commissione Europea ha approvato Avastin ( Bevacizumab ) come trattamento di prima linea nei pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato, in combinazione con Interferone ( IFN ).
Poiché il carcinoma a cellule renali è spesso asintomatico e nella maggioranza dei casi il tumore è diagnosticato nella sua forma avanzata, dove le opzioni terapeutiche sono limitate.
Il tumore renale è resistente alla chemioterapia e alla radioterapia.
L’approvazione di Avastin si basa sui dati dello studio AVOREN, che ha mostrato che i pazienti con carcinoma a cellule renali in forma avanzata che ricevono Bevacizumab in associazione all’Interferone vivono più a lungo ( circa 2 volte ) senza progressione della malattia, rispetto a quelli trattati con solo Interferone.
Lo studio AVOREN ha coinvolto 649 pazienti. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Bevacizumab più Interferone alfa-2a , oppure Interferone alfa-2a e placebo.
E’ stato osservato che la sopravvivenza libera da progressione è passata da 5,4 a 10,2 mesi.
La risposta tumorale è significativamente aumentata passando dal 12,8% con Interferone alfa-2a da solo al 31,4% con l’associazione Bevacizumab ed Interferone alfa-2a.
La riduzione del dosaggio di Interferone alfa-2a non ha influenzato l’efficacia della combinazione con Avastin.
Lo studio ha anche mostrato un trend verso il miglioramanto della sopravvivenza generale.
Nel dicembre 2006, un’analisi ad interim dei dati dello studio AVOREN ha mostrato sorprendenti benefici tra i pazienti trattati con Bevacizumab; il Drug Safety Monitoring Board ( DSMB ) ha pertanto raccomandato di interrompere lo studio, e di offrire a tutti i pazienti il trattamento con Bevacizumab.
Il tumore del rene è più comune negli uomini ( 62% ) che nelle donne e l’incidenza aumenta con l’età.
Il più comune tipo di tumore del rene è rappresentato dal carcinoma a cellule renali ( 9 su 10 casi ).
Nell’ambito del tumore a cellule renali esistono diversi sottotipi, il più comune è il tumore renale a cellule chiare.
Qualora la diagnosi di carcinoma a cellule renali sia diagnosticato precocemente ed il tumore è ancora confinato al rene, la sopravvivenza a 5 anni è relativamente buona con percentuali tra il 60 ed il 75%.
Tuttavia, se la diagnosi è fatta ad uno studio più avanzato ed il tumore ha metastatizzato, la sopravvivenza a 5 anni è inferiore al 5%.
La rimozione chirurgica dell’intero rene o di parte rappresenta il trattamento alternativo ma ha successo solo nella malattia in stadio precoce. Nelle forme più avanzate della malattia, l’obiettivo del trattamento è quello di controllare il tumore e di migliorare i sintomi associati.
Il Bevacizumab è un inibitore dell’angiogenesi che ha come target VEGF ( il fattore di crescita endoteliale vascolare ). ( Xagena2007 )
Fonte: Roche, 2007
Onco2007 Farma2007 Nefro2007
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