Atezolizumab e Platino più Pemetrexed con o senza Bevacizumab per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso metastatico


La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento standard di prima linea per il tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico ( NSCLC ).

Si prevede che Bevacizumab ( Avastin ) aumenti l’efficacia non solo della chemioterapia ma anche degli anticorpi PD-1/PD-L1 attraverso il blocco dell’immunosoppressione mediata dal fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( VEGF ), ma sono necessari ulteriori dati a sostegno di ciò.

Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Bevacizumab somministrato con la terapia di combinazione di Platino e Atezolizumab ( Tecentriq ) nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso avanzato in uno studio clinico randomizzato di fase 3 in aperto condotto in 37 ospedali in Giappone.

Nel periodo 2019-2020 sono stati arruolati pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso avanzato senza alterazioni del driver genetico o pazienti con alterazioni del driver genetico che avevano ricevuto un trattamento con almeno 1 inibitore della tirosina chinasi ( TKI ).

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Atezolizumab più Carboplatino con Pemetrexed ( APP ) o Atezolizumab, Carboplatino più Pemetrexed e Bevacizumab ( APPB ).

Dopo 4 cicli di terapia di induzione, è stata somministrata la terapia di mantenimento con Atezolizumab più Pemetrexed o con Atezolizumab, Pemetrexed e Bevacizumab fino all’evidenza di progressione della malattia, allo sviluppo di effetti tossici inaccettabili o allo scadere di 2 anni dall’inizio del protocollo di trattamento.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) valutata mediante revisione centrale indipendente in cieco ( BICR ) nella popolazione intention-to-treat ( ITT ).

Sono stati arruolati in totale 412 pazienti ( 273 uomini, 66%; età mediana, 67.0 anni ) e sono stati assegnati in modo casuale, con 205 nel gruppo Atezolizumab, Carboplatino più Pemetrexed e Bevacizumab e 206 nel gruppo Atezolizumab più Carboplatino con Pemetrexed della popolazione ITT dopo esclusione di 1 paziente per violazione della buona pratica clinica.

La sopravvivenza libera da progressione mediana valutata dal revisione centrale indipendente in cieco è stata di 9.6 mesi con Atezolizumab, Carboplatino più Pemetrexed e Bevacizumab rispetto a 7.7 mesi con Atezolizumab più Carboplatino con Pemetrexed ( hazard ratio stratificato, HR, 0.86; test log-rank stratificato a una coda; P=0.92 ).

Secondo l’analisi dei sottogruppi prespecificata della sopravvivenza libera da progressione valutata da revisione centrale indipendente in cieco, un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione con Atezolizumab, Carboplatino più Pemetrexed e Bevacizumab rispetto ad Atezolizumab più Carboplatino con Pemetrexed è stato evidente specificamente nei pazienti positivi all’oncogene driver ( mediana, 9.7 vs 5.8 mesi; HR stratificato, 0.67 ).

Gli effetti tossici correlati a Bevacizumab sono risultati aumentati nel gruppo Atezolizumab, Carboplatino più Pemetrexed e Bevacizumab.

I risultati di questo studio non hanno mostrato una superiorità di Atezolizumab, Carboplatino più Pemetrexed e Bevacizumab rispetto ad Atezolizumab più Carboplatino con Pemetrexed per i pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso; tuttavia, questo regime ha mostrato una tollerabilità simile e una sopravvivenza migliore rispetto ad Atezolizumab più Carboplatino con Pemetrexed nei pazienti con oncogeni driver. ( Xagena2024 )

Shiraishi Y et al, JAMA Oncol 2024; 10: 315-324

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