Carcinoma uroteliale ad alto rischio: la chemioterapia adiuvante sequenziale dopo resezione chirurgica non migliora la sopravvivenza malattia-specifica
Nonostante la chirurgia definitiva, la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma uroteliale ad alto rischio è scarsa.
La chemioterapia adiuvante con Cisplatino ( Platinex ) potrebbe portare benefici, ma è limitata dal fatto che richiede una funzione renale normale.
La somministrazione sequenziale di chemioterapia adiuvante facilita la distribuzione del farmaco e migliora la sopravvivenza nei pazienti con tumore del seno.
I Ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York ( Stati Uniti ) hanno condotto uno studio con l’obiettivo di valutare l’applicabilità e l’impatto sulla sopravvivenza della chemioterapia adiuvante sequenziale in pazienti con carcinoma uroteliale ad alto rischio.
In totale, 50 pazienti sono stati trattati con 2 protocolli simultanei tra il 1997 e il 2004.
I pazienti che hanno seguito il Protocollo A ( funzione renale normale ) hanno ricevuto Doxorubicina ( Adriblastina ) e Gemcitabina ( Gemzar ) seguite da Paclitaxel ( Taxol ) e Cisplatino.
I pazienti associati al Protocollo B ( funzione renale compromessa ) hanno ricevuto Doxorubicina e Gemcitabina seguite da Paclitaxel più Carboplatino ( Paraplatin ).
La sopravvivenza generale e quella specifica per la malattia sono state confrontate con quelle di un gruppo di 203 pazienti di controllo con patologia e funzione renale simili e sottoposti alla sola chirurgia.
Il follow-up mediano per i pazienti che hanno seguito i protocolli A e B è stato di 6.5 anni ( intervallo 0.9-8.6 anni ) e 25 pazienti sono sopravvissuti.
Il follow-up mediano del gruppo controllo è stato di 4,7 anni ( 0-9.2 ) e 68 pazienti sono sopravvissuti.
La sopravvivenza generale mediana per i pazienti nel Protocollo A è risultata superiore rispetto a quella dei controlli con una buona funzione renale ( 4.6 anni vs 2.5 anni; P = 0.03 ).
La sopravvivenza generale mediana per i pazienti nel Protocollo B è risultata superiore a quella dei controlli con funzione renale compromessa ( 3.4 anni vs 2 anni; P=0.04 ).
La sopravvivenza specifica per la malattia per i pazienti dei 2 protocolli e i controlli è risultata simile ( buona funzione renale: 4.6 anni vs 3 anni; P=0.24; funzione renale compromessa: 3.4 anni vs 3.3 anni; P=0.40 ).
In conclusione, in questo studio non randomizzato la chemioterapia adiuvante sequenziale per pazienti con carcinoma uroteliale ad alto rischio non ha migliorato la sopravvivenza specifica per la malattia rispetto a quella osservata con la sola chirurgia. ( Xagena2009 )
Gallagher DJ et al, Cancer 2009; 115: 5193-5201
Uro2009 Farma2009 Onco2009
Indietro
Altri articoli
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma uroteliale: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Nivolumab nel trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: studio di fase 2 in aperto CA209275
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento di pazienti con...
Esiti riferiti dai pazienti con carcinoma uroteliale avanzato non-idonei al trattamento con Cisplatino e trattati con Enfortumab vedotin di prima linea da solo o con Pembrolizumab
Il tumore uroteliale localmente avanzato / metastatico ( la/mUC ) influisce sulla qualità di vita ( QOL ) e sul...
Efficacia e sicurezza di Disitamab vedotin nei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico HER2-positivo
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Disitamab vedotin ( Aidixi ), un nuovo anticorpo umanizzato anti-recettore del fattore...
Tecentriq a base di Atezolizumab nel trattamento di: cancro uroteliale, cancro del polmone non-a-piccole cellule, cancro a piccole cellule polmonare, cancro mammario triplo negativo, carcinoma epatocellulare
Tecentriq è un medicinale che contiene il principio attivo Atezolizumab, ed è impiegato nel trattamento delle seguenti forme di cancro:...
Mantenimento dell'inibizione PARP con Rucaparib dopo chemioterapia per carcinoma uroteliale metastatico
Esiste un fenotipo di deficit di riparazione del DNA ( DRD ) all'interno di un sottogruppo di carcinomi uroteliali metastatici...
Durvalumab più Olaparib nei pazienti precedentemente non-trattati, non-idonei al Platino con carcinoma uroteliale metastatico: studio BAYOU
Le mutazioni del gene di riparazione mediante ricombinazione omologa ( HRRm ) sono comuni nel carcinoma uroteliale ( UC ),...
Studio EV-302/KEYNOTE-A39: la combinazione Enfortumab vedotin e Pembrolizumab ha prodotto un miglioramento della sopravvivenza rispetto alla chemioterapia nel carcinoma uroteliale avanzato
I dati dlelo studio di fase 3 EV-302 /KEYNOTE-A39 hanno mostrato che nel carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico,...
La combinazione di Sacituzumab govitecan ed Enfortumab vedotin ha prodotto tassi di risposta elevati e precoci nei pazienti con carcinoma uroteliale metastatico resistente al trattamento
Dai risultati dello studio di fase 1 DAD ( Double Antibody Drug Conjugate ), la combinazione dei coniugati anticorpo-farmaco (...