Influenza dell'infezione da HIV sulla storia naturale del carcinoma epatocellulare


Prove contrastanti indicano che la sieropositività all’HIV possa influenzare l'esito di pazienti con carcinoma epatocellulare, una delle principali cause di mortalità nelle persone con HIV.
Si è verificato se l'HIV influenzi la sopravvivenza globale ( OS ) dei pazienti con carcinoma epatocellulare, indipendentemente dal trattamento e dall'origine geografica.

È stato progettato uno studio internazionale multicoorte di pazienti con carcinoma epatocellulare da 4 continenti che non hanno ricevuto alcun trattamento antitumorale.
È stato stimato l'effetto della sieropositività da HIV sulla sopravvivenza globale dei pazienti, tenendo conto dei fattori prognostici comuni e delle caratteristiche demografiche nei modelli univariati e multivariati.

Sono stati arruolati in totale 1.588 pazienti, 132 dei quali erano sieropositivi. La maggior parte dei pazienti era all’interno dei criteri BCLC ( Barcelona Clinic Liver Cancer ) C o D ( n=1.168, 74% ) e Child-Turcotte-Pugh ( CTP ) di classe B ( punteggio medio 7 ).

Alla diagnosi di epatocarcinoma, la maggior parte dei pazienti positivi all'HIV ( n=65, 64% ) erano stati trattati con antiretrovirali per una durata mediana di 8.3 anni e avevano una conta cellulare CD4+ mediana di 256 con HIV RNA non-rilevabile ( n=68, 52% ).

La sopravvivenza globale è diminuita significativamente durante gli stadi da 0 a D secondo BCLC ( rispettivamente 16, 12, 7.5, 3.1 e 3 mesi, P minore di 0.001 ).

La sopravvivenza mediana globale di pazienti che erano positivi all'HIV era la metà di quella delle loro controparti non-infettate da HIV ( 2.2 mesi vs 4.1 mesi ).

Nelle analisi aggiustate, la sieropositività da HIV ha aumentato il rischio di morte del 24% ( P=0.0333 ) indipendentemente da criteri BCLC ( P minore di 0.0001 ), CTP ( P minore di 0.0001 ), alfa-fetoproteina ( P minore di 0.0001 ), provenienza geografica ( P minore di 0.0001 ) e sesso maschile ( P=0.0016 ).

I predittori di peggiore sopravvivenza globale nei pazienti che erano positivi all'HIV includevano CTP ( P=0.0071 ) e alfa-fetoproteina ( P minore di 0.0001 ).

Nonostante una adeguata terapia antiretrovirale, la sieropositività ad HIV è associata a una ridotta sopravvivenza nel carcinoma epatocellulare, indipendentemente dallo stadio, dal trattamento antitumorale e dall'origine geografica.
Sono urgentemente necessari studi meccanicistici che indaghino l'immunobiologia dell'epatocarcinoma associato all'HIV. ( Xagena2019 )

Pinato DJ et al, J Clin Oncol 2019; 37: 296-304

Onco2019 Gastro2019 Inf2019



Indietro

Altri articoli

Cemiplimab ( Libtayo ) è approvato per il trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose ( CSCC ) localmente avanzato...


La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...



Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...


Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale umanizzato impiegato nel trattamento di diversi tipi di neoplasia. Si lega al...


La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule...


La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore del...


La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del carcinoma a...


Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...


Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...