Miglioramento della sopravvivenza nel carcinoma anaplastico della tiroide localizzato con terapia aggressiva multimodale
Storicamente gli esiti per il carcinoma anaplastico della tiroide sono sfavorevoli, con una sopravvivenza media di soli 5 mesi, e meno del 20% dei pazienti sopravvissuti a 1 anno dalla diagnosi.
E' stato ipotizzato che la sopravvivenza nei pazienti con nuova diagnosi di tumore anaplastico della tiroide confinato a livello locoregionale di stadio IVA e IVB possa essere migliorata utilizzando un approccio terapeutico aggressivo, dando priorità sia all'eradicazione della malattia nel collo che al trattamento preventivo della malattia metastatica occulta.
Nel periodo 2003-2007, sono stati valutati 25 pazienti con cancro anaplastico della tiroide.
Di questi 25 pazienti, 10 ( 40% ) avevano malattia metastatica al momento della diagnosi e quindi sono stati sottoposti a un trattamento palliativo, mentre 5 ( 20% ) presentavano carcinoma della tiroide anaplastico confinato a livello regionale e sono stati sottoposti a trattamento presso le strutture mediche locali.
I rimanenti 10 pazienti ( 40% ) avevano carcinoma anaplastico della tiroide confinato regionalmente e sono stati sottoposti a terapia aggressiva elettiva combinando chirurgia individualizzata ( ove possibile ), radioterapia ad intensità modulata e chemioterapia radiosensibilizzante e adiuvante rappresentata da 4 cicli di Docetaxel ( Taxotere ) e Doxorubicina ( Adriblastina ).
Gli esiti sono stati valutati sulla base di un’analisi intention-to-treat.
Non ci sono stati decessi a causa della terapia, ma è stata richiesta l'ospedalizzazione in 2 pazienti ( 20% ) a causa di eventi avversi correlati al trattamento.
Cinque pazienti ( 50% ) sono sopravvissuti e liberi dal cancro, e tutti sono stati seguiti per più di 32 mesi ( media: 44 mesi ) con una sopravvivenza globale media secondo Kaplan-Meier di 60 mesi.
La sopravvivenza globale a 1 e 2 anni è stata del 70% e 60%, rispettivamente, contro meno del 20% di sopravvivenza storica a 1 anno nei pazienti analoghi precedentemente trattati con la chirurgia tradizionale e la radioterapia post-operatoria.
In conclusione, anche se basato su una piccola serie di pazienti trattati consecutivamente, un approccio aggressivo che combina radioterapia ad intensità modulata e chemioterapia adiuvante radiosensibilizzante sembra dare esiti migliori e anche una migliore sopravvivenza dei pazienti con carcinoma anaplastico della tiroide in stadio IVA e IVB confinato a livello regionale; tuttavia rimane incerto il beneficio nei pazienti con stadio IVC ( metastatico ) della malattia.
Incerto è anche il regime chemioterapico ottimale da utilizzare in combinazione con la radioterapia a intensità modulata.
Sono necessari ulteriori studi clinici multicentrici randomizzati per definire la terapia ottimale in questo raro tipo di tumore ma mortale. ( Xagena2011 )
Foote RL et al, Thyroid 2011; 21: 25-30
Onco2011 Endo2011 Farma2011
Indietro
Altri articoli
Cemiplimab per i pazienti sottoposti a trapianto di rene con carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato
Cemiplimab ( Libtayo ) è approvato per il trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose ( CSCC ) localmente avanzato...
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma polmonare: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma polmonare: precauzioni, fertilità, gravidanza e allattamento
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale umanizzato impiegato nel trattamento di diversi tipi di neoplasia. Si lega al...
Nivolumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso: studio di fase 3 randomizzato versus Docetaxel CA209057
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule...
Nivolumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule squamoso: studio randomizzato di fase 3 versus Docetaxel CA209017
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore del...
Nivolumab nel carcinoma a cellule renali avanzato: studio di fase 3 randomizzato versus Everolimus CA209025
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del carcinoma a...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma a cellule renali: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma squamoso della testa e del collo: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...