Nab-Paclitaxel e Gemcitabina come trattamento di prima linea del colangiocarcinoma avanzato o metastatico
La Gemcitabina con Platino ha un'efficacia limitata per il trattamento del colangiocarcinoma avanzato, rendendo necessaria una valutazione delle combinazioni di farmaci alternativi.
Recenti evidenze hanno indicato che il Paclitaxel possa potenziare l'attività della Gemcitabina.
E' stato valutato se la Gemcitabina più Paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle ( Nab-Paclitaxel; Abraxane ) sia sicuro ed efficace per il trattamento del colangiocarcinoma avanzato.
Uno studio clinico di fase 2 a braccio unico, in 2 stadi, è stato condotto presso 23 centri negli Stati Uniti e in Europa.
I pazienti di età pari o superiore a 18 anni arruolati tra il 2014 e il 2016 avevano colangiocarcinoma avanzato o metastatico confermato senza precedente terapia sistemica, e avevano un punteggio ECOG Performance Status da 0 a 1 e un punteggio Child-Pugh inferiore a 8.
Precedente chirurgia, radiazioni o terapie dirette al fegato erano consentite.
I pazienti hanno ricevuto per via endovenosa Nab-Paclitaxel 125 mg/m2, seguito da Gemcitabina 1.000 mg/m2, nei giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di trattamento di 28 giorni fino a progressione della malattia o a effetti tossici inaccettabili.
L'esito primario era il miglioramento del tasso di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 6 mesi ( ipotesi nulla e alternativa del 55% e 70%, rispettivamente ) nella popolazione valutabile.
Gli esiti secondari includevano la sopravvivenza generale ( OS ), la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), il tempo alla progressione, il tasso di risposta globale ( ORR ), il tasso di controllo della malattia, la sicurezza e la tossicità e l'associazione del cambiamento nell'antigene carboidratico 19-9 con la sopravvivenza.
Sono stati arruolati 74 pazienti con un'età media di 62 anni, di cui 44 donne ( 60% ).
I pazienti hanno ricevuto una mediana di 6 cicli di trattamento e il follow-up mediano è stato di 10.2 mesi. Il tasso di sopravvivenza libera da progressione osservato a 6 mesi del 61% non ha favorito l'ipotesi alternativa.
La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata pari a 7.7 mesi, la sopravvivenza globale mediana è stata di 2.4 mesi e il tempo mediano alla progressione è stato di 7.7 mesi.
Il tasso di risposta generale e il tasso di controllo della malattia confermati sono stati rispettivamente del 30% e del 66%.
Gli hazard ratio ( HR ) per una associazione tra una variazione nell'antigene carboidratico 19-9 sierico e la sopravvivenza libera da progressione mediana e la sopravvivenza globale mediana sono risultate, rispettivamente, pari a 2.02 ( P=0.10 ) e a 1.54 ( P=0.34 ).
Gli eventi avversi ematologici e non-ematologici più comuni correlati al trattamento di grado 3 o superiore sono stati rispettivamente neutropenia ( 43% ) e affaticamento ( 14% ).
Sebbene lo studio non abbia raggiunto il suo endpoint primario di efficacia, i risultati hanno indicato che un regime Nab-Paclitaxel più Gemcitabina è risultato ben tollerato e potrebbe essere un'opzione alternativa agli attuali approcci terapeutici per il colangiocarcinoma avanzato. ( Xagena2018 )
Sahai V et al, JAMA Oncol 2018; 4: 1707-1712
Onco2018 Gastro2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Cemiplimab per i pazienti sottoposti a trapianto di rene con carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato
Cemiplimab ( Libtayo ) è approvato per il trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose ( CSCC ) localmente avanzato...
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma polmonare: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma polmonare: precauzioni, fertilità, gravidanza e allattamento
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale umanizzato impiegato nel trattamento di diversi tipi di neoplasia. Si lega al...
Nivolumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso: studio di fase 3 randomizzato versus Docetaxel CA209057
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule...
Nivolumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule squamoso: studio randomizzato di fase 3 versus Docetaxel CA209017
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore del...
Nivolumab nel carcinoma a cellule renali avanzato: studio di fase 3 randomizzato versus Everolimus CA209025
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del carcinoma a...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma a cellule renali: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma squamoso della testa e del collo: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...