Pazienti con storia di carcinoma epatocellulare correlato a virus HCV: il trattamento con i farmaci DAA associato a un secondo tumore


Uno studio retrospettivo di coorte condotto dal Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche ( DIMEC ) dell’Università di Bologna, ha analizzato le cartelle cliniche di 344 pazienti con cirrosi epatica correlata al virus dell’epatite C ( HCV ), trattati con i nuovi antivirali per l’epatite C.
La maggioranza delle persone coinvolte non aveva una storia di tumore epatico, mentre 59 pazienti avevano avuto carcinoma epatocellulare ed erano stati sottoposti con successo a un trattamento ( chirurgico, radioablativo o di altro tipo ) per liberarli dalla neoplasia.
Al momento della terapia antivirale, questi pazienti erano liberi dalla malattia tumorale.

Il trattamento con i farmaci ad azione diretta ( DAA ) è stato ottimale: il virus è stato eliminato in quasi il 90% di questi pazienti cirrotici.
Tuttavia nei 59 pazienti che avevano avuto una storia pregressa di tumore al fegato, ben il 29%, cioè 17 pazienti, ha sviluppato un nuovo tumore epatico entro 6 mesi dalla fine del trattamento antivirale, indipendentemente dal genotipo e dalla combinazione di farmaci DAA impiegata.

Nonostante i cirrotici siano una categoria a rischio di sviluppare un tumore epatico, nella stragrande maggioranza dei casi senza una storia pregressa di carcinoma epatocellulare prima del trattamento antivirale l’incidenza, cioè la comparsa di nuovi tumori, è stata di circa il 3%, un risultato atteso.

Non c’è ad oggi una spiegazione che giustifichi l’insorgenza di un secondo tumore nei pazienti che hanno avuto epatocarcinoma da cirrosi epatica correlata al virus HCV e che sono stati trattati per rimuovere il tumore; è possibile che contrastare in modo rapido l’infiammazione dell’organo da un lato abbia un effetto favorevole in termini di funzionalità, ma possa paradossalmente indebolire le difese immunitarie a livello epatico in grado di tenere sotto controllo le piccole cellule neoplastiche formatesi.

L’incidenza in chi ha avuto carcinoma epatocellulare ma non è stato successivamente trattato con antivirali va dal 20% al 30% a 3 anni.
Il 29% dello studio potrebbe non essere sorprendente; rimane il problema di capire perché i noduli si presentano tutti nello stesso momento, in 3 mesi. Questo avviene anche in pazienti seguiti per molto tempo dopo l’intervento e che non presentavano alcuna evidenza di nuovi tumori prima del trattamento con i farmaci ad azione diretta. ( Xagena2016 )

Fonte: European Association for the Study of the Liver ( EASL ) Congress, 2018

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