Predittori dell’interruzione del trattamento con inibitori della aromatasi come risultato di sintomi legati al trattamento nel carcinoma alla mammella di stadio precoce


Gli inibitori dell’aromatasi sono efficaci nel trattamento del tumore mammario positivo per il recettore degli ormoni ( HR ), ma l’aderenza alla terapia e la persistenza nel trattamento sono ridotte.

I predittori della sospensione del trattamento non sono stati chiaramente definiti.

Non è noto se i pazienti con tossicità intollerabile derivata da un inibitore della aromatasi siano in grado di tollerarne un altro.

Donne con cancro al seno in stadio iniziale che stavano cominciando una terapia con un inibitore dell’aromatasi sono state arruolate in uno studio multicentrico, prospettico, in aperto e randomizzato su Exemestane ( Aromasin ) versus Letrozolo ( Femara ).

Le pazienti hanno compilato questionari relativi ai sintomi al basale e regolarmente nel corso della terapia.

Alle donne che hanno sviluppato sintomi intollerabili legati all’inibitore della aromatasi e hanno interrotto il trattamento è stata proposta la possibilità di passare all’altro inibitore dell’aromatasi previsto dallo studio dopo un periodo di wash-out di 2-8 settimane.

Delle 503 donne arruolate, il 32.4% ha sospeso la terapia iniziale con inibitore della aromatasi entro 2 anni a causa degli effetti avversi; nello specifico, il 24.3% a causa di sintomi muscolo-scheletrici.

Il tempo mediano all’interruzione del trattamento a causa di qualunque sintomo è stato di 6.1 mesi ( intervallo, 0.1-21.2 mesi ), ed è risultato significativamente più breve nelle pazienti assegnate in maniera casuale a Exemestane ( hazard ratio [ HR ], 1.5; P=0.02 ).

La più giovane età e la chemioterapia a base di taxani sono risultate associate a una maggiore probabilità di sospensione del trattamento ( HR=1.4; P=0.04 e HR=1.9; P=0.048, rispettivamente ).

Delle 83 pazienti che hanno scelto di passare al secondo inibitore della aromatasi, il 38.6% ha proseguito il trattamento alternativo per 13.7 mesi.

In conclusione, l’interruzione prematura dell’iniziale terapia con inibitori della aromatasi a causa dei sintomi è comune, anche se più di un terzo delle pazienti sarebbe in grado di tollerare un diverso inibitore della aromatasi.
Servono ulteriori studi per identificare strumenti e interventi predittivi per i sintomi correlati al trattamento con inibitore dell’aromatasi. ( Xagena2012 )

Henry NL et al, J Clin Oncol 2012; 30: 936-942


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