Rischio di carcinoma epatocellulare nei pazienti diabetici e riduzione del rischio associato a terapia antidiabetica
Utilizzando dati assicurativi relativi alla popolazione, è stato studiato il rischio di sviluppare il carcinoma epatocellulare nei pazienti con diabete mellito, così come la possibilità, da parte dei farmaci antidiabetici, di alterare il rischio di sviluppare il carcinoma epatocellulare.
Sono stati identificati dal Taiwan National Health Insurance Research Database, 19.349 pazienti con nuova diagnosi di diabete mellito dai 20 anni di età in su e 77.396 soggetti di controllo senza diabete, nel periodo 2000-2005.
Sono stati determinati l'incidenza del carcinoma epatocellulare alla fine del 2008 e i rischi associati con l’epatite B e l'epatite C.
È stato valutato se la Metformina e i tiazolidinedioni siano in grado di ridurre il rischio di sviluppare carcinoma epatocellulare.
L'incidenza di carcinoma epatocellulare è stata due volte più alta nel gruppo con diabete mellito, rispetto al gruppo senza diabete (21.0 vs 10.4 per 10.000 anni-persona), con hazard ratio aggiustato ( HR ) di 1.73.
Il sesso maschile, la cirrosi, l'epatite B e l'epatite C sono risultati essere fattori indipendenti in grado di prevedere il carcinoma epatocellulare, con un hazard ratio di 2.32, 8.65, 2.52 e 5.61, rispettivamente.
Nell'analisi stratificata, l’hazard ratio è aumentato a 72.4 tra i pazienti con diabete mellito, cirrosi ed epatite C.
La riduzione del rischio di carcinoma epatocellulare è risultata maggiore per i pazienti diabetici in terapia con Metformina rispetto a quelli che assumevano i tiazolidinedioni ( riduzione del 51% contro il 44% ).
In conclusione, la comorbidità con cirrosi e/o epatite sembra essere associata a un rischio estremamente maggiore di sviluppare carcinoma epatocellulare tra i pazienti con diabete mellito.
Questi pazienti ad alto rischio devono essere attentamente monitorati per il carcinoma epatocellulare.
L'uso di Metformina o dei tiazolidinedioni può ridurre il rischio di sviluppare carcinoma epatocellulare. ( Xagena2012 )
Lai SW et al, Am J Gastroenterol 2012; 107: 46-52
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