Studio TERRAIN: Enzalutamide aumenta maggiormente la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Bicalutamide nel carcinoma della prostata resistente alla castrazione metastatico
I risultati dello studio di fase 2 TERRAIN di Enzalutamide ( Xtandi ) versus Bicalutamide ( Casodex ) nel carcinoma della prostata resistente alla castrazione ( CRPC ) metastatico sono stati pubblicati su Lancet Oncology.
Lo studio TERRAIN ha raggiunto il suo endpoint primario dimostrando un aumento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) per Enzalutamide rispetto a Bicalutamide ( hazard ratio, HR = 0.44; intervallo di confidenza 95%, 0.34-0.57; p inferiore a 0.0001 ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione, definita come il tempo dalla randomizzazione alla progressione radiografica confermata centralmente, agli eventi scheletrici correlati, all'inizio di una nuova terapia anti-neoplastica o al decesso, in base alla priorità dell’evento, è stata di 15.7 mesi nel gruppo Enzalutamide contro 5.8 mesi nel gruppo Bicalutamide.
Il profilo degli eventi avversi osservati nel gruppo Enzalutamide nello studio TERRAIN è apparso in linea con quelli di studi di fase 3 di Enzalutamide.
TERRAIN è il primo e più grande studio di confronto testa-a-testa tra Enzalutamide e Bicalutamide che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di questi farmaci nel trattamento del carcinoma prostatico resistente alla castrazione metastatico.
Il tempo mediano di trattamento nello studio TERRAIN è stato di 11.7 mesi nel gruppo Enzalutamide rispetto a 5.8 mesi nel gruppo Bicalutamide.
Eventi avversi gravi sono stati riportati nel 31.1% dei pazienti trattati con Enzalutamide e nel 23% dei pazienti trattati con Bicalutamide.
L’incidenza di eventi avversi di grado 3 o superiore è stata in gran parte simile ( differenza inferiore all'1% ) tra i gruppi di trattamento, con l'eccezione di ipertensione ( 7.1% vs 4.2% ) e mal di schiena ( 2.7% vs 1.6% ), che si sono verificati più frequentemente nel gruppo Enzalutamide.
Eventi cardiaci di grado 3 o superiore sono stati riportati nel 5.5% dei pazienti trattati con Enzalutamide contro il 2.1% dei pazienti trattati con Bicalutamide.
Due crisi convulsive sono state segnalate nel gruppo Enzalutamide e una nel gruppo Bicalutamide.
Gli effetti indesiderati più comuni che si sono manifestati durante il trattamento nel gruppo Enzalutamide rispetto al gruppo Bicalutamide sono stati: affaticamento, mal di schiena, vampate di calore, ipertensione, diarrea, perdita di peso e dolore alle estremità.
Lo studio di fase 2 TERRAIN ha arruolato 375 pazienti in Nord America e in Europa con carcinoma della prostata metastatico con malattia progredita nonostante il trattamento con un analogo dell’ormone rilasciante l’ormone luteinizzante ( LHRH ) o dopo castrazione chirurgica.
L'endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione.
Enzalutamide alla dose di 160 mg assunto per via orale una volta al giorno è stato confrontato con Bicalutamide alla dose di 50 mg una volta al giorno, dose approvata in combinazione con un analogo LHRH.
Enzalutamide è un inibitore del recettore degli androgeni che agisce su più fasi della via di segnalazione del recettore degli androgeni all'interno della cellula tumorale.
In studi preclinici, Enzalutamide ha dimostrato di inibire in modo competitivo il legame degli androgeni ai recettori degli androgeni, e di inibire la traslocazione nucleare del recettore degli androgeni e l'interazione con il DNA. ( Xagena2016 )
Fonte: Astellas 2016
Onco2016 Uro2016 Farma2016
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