Terapia endocrina adiuvante più Acido Zoledronico in donne in premenopausa con carcinoma mammario in fase iniziale


L’analisi dello studio ABCSG-12 ( Austrian Breast and Colorectal Cancer Study Group trial-12 ) a 48 mesi di follow-up ha mostrato che l’aggiunta di Acido Zoledronico ( Zometa ) a terapia endocrina adiuvante migliora significativamente la sopravvivenza libera da malattia.

Sono stati valutati nel lungo periodo l’efficacia clinica, inclusa la sopravvivenza libera da malattia e gli esiti di malattia nelle pazienti trattate con Anastrozolo ( Arimidex ) o Tamoxifene ( Nolvadex ) con o senza Acido Zoledronico.

ABSCG-12 è uno studio randomizzato, controllato, in aperto e multicentrico, condotto su 1803 donne in premenopausa con carcinoma mammario positivo per il recettore endocrino ( ER ) e in fase iniziale ( stadio I-II) in trattamento con Goserelin ( Zoladex ) ( 3.6 mg ogni 28 giorni ), rispetto ad efficacia e sicurezza di Anastrozolo ( 1 mg al giorno ) o Tamoxifene ( 20 mg al giorno ) con o senza Acido Zoledronico ( 4 mg ogni 6 mesi ) per 3 anni.

La randomizzazione in un rapporto 1:1:1:1 ha utilizzato il metodo di minimizzazione di Pocock e Simon per bilanciare i 4 bracci di trattamento su 8 variabiil prognostiche ( età, chemioterapia neoadiuvante, stadio patologico del tumore; coinvolgimento linfonodale, tipo di chirurgia o terapia locoregionale, dissezione ascellare completa, radioterapia intraoperatoria e regione geografica ).

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da malattia ( definita come ricorrenza di malattia o decesso ) e le analisi sono state condotte per intention-to-treat.

A un follow-up mediano di 62 mesi ( intervallo 0-114.4 mesi ), più di 2 anni dopo la fine del trattamento, sono stati riportati 186 eventi di sopravvivenza libera da malattia ( 53 eventi in 450 pazienti in trattamento con solo Tamoxifene, 57 in 453 pazienti trattati con solo Anastrozolo, 36 in 450 pazienti del gruppo Tamoxifene più Acido Zoledronico e 40 in 450 pazienti del gruppo Anastrozolo più Acido Zoledronico ).

L’Acido Zoledronico ha ridotto il rischio di eventi di sopravvivenza libera da malattia in generale ( HR=0.68; p=0.009 ), benchè la differenza non sia risultata significativa nel gruppo Tamoxifene ( HR=0.67; p=0.067 ) e in quello Anastrozolo ( HR=0.68; p=0.061 ) valutati separatamente.

L’Acido Zoledronico non ha influenzato significativamente il rischio di decesso ( 30 decessi con Acido Zoledronico vs 43 senza; HR=0.67; p=0.09 ).

Non sono emerse differenze nella sopravvivenza libera da malattia tra pazienti del gruppo solo Tamoxifene versus solo Anastrozolo ( HR=1.08; p=0.591 ), ma la sopravvivenza generale è stata peggiore con Anastrozolo che con Tamoxifene ( 46 vs 27 decessi; HR=1.75; p=0.02 ).

I trattamenti sono risultati in genere ben tollerati, senza casi riferiti di insufficienza renale o di osteonecrosi della mandibola.

Dolore osseo è stato riferito da 601 pazienti ( 33%; 349 pazienti trattati con Acido Zoledronico vs 252 non-trattati conil bifosfonato ), fatigue in 361 ( 20%; 192 vs 169 ), mal di testa in 280 ( 16%; 147 vs 133 ) e artralgia in 266 ( 15%; 145 vs 121 ).

In conclusione, l’aggiunta di Acido Zoledronico migliora la sopravvivenza libera da malattia nei pazienti cha assumono Anastrozolo o Tamoxifene.
Non sono emerse differenze nella sopravvivenza libera da malattia tra pazienti trattati con Anastrozolo e con Tamoxifene in generale, ma quelli del gruppo solo Anastrozolo hanno mostrato una minor sopravvivenza generale.
Questi dati hanno mostrato benefici persistenti con Acido Zoledronico e supportano la sua aggiunta a terapia endocrina adiuvante in pazienti in premenopausa con tumore alla mammella in fase iniziale. ( Xagena2011 )

Gnant M et al, Lancet Oncol 2011; 12: 631-641


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