Abiraterone acetato più Prednisone versus Prednisone da solo in uomini naive alla chemioterapia con carcinoma prostatico metastatico resistente a castrazione


Il trattamento con Abiraterone acetato ( Zytiga ) più Prednisone migliora significativamente la sopravvivenza libera da progressione radiografica in pazienti asintomatici o lievemente sintomatici, naive alla chemioterapia con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, rispetto al solo Prednisone.

E’ stata descritta l’analisi dei dati per il dolore e lo status funzionale, riportati dai pazienti, in una analisi intermedia prepianificata di uno studio di fase 3.

Nel periodo 2009-2010, i pazienti con tumore alla prostata resistente alla castrazione, metastatico e progressivo, sono stati arruolati in uno studio multinazionale, in doppio cieco e controllato con placebo.

I pazienti risultavano eleggibili se erano asintomatici ( punteggio di 0 o 1 nell’item 3 del questionario Brief Pain Inventory Short Form [ BPI-SF ] ) o lievemente sintomatici ( punteggio di 2 o 3 ), e non erano stati sottoposti, in precedenza, a chemioterapia.

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a ricevere per via orale Abiraterone ( 1 g al giorno ) più Prednisone ( 5 mg 2 volte al giorno ) oppure placebo più Prednisone in continuo per cicli di 4 settimane.

Il dolore è stato valutato con il questionario BPI-SF e la qualità di vita correlata alla salute con il questionario Functional Assessment of Cancer Therapy-Prostate ( FACT-P ).

Tutti i pazienti sottoposti a randomizzazione sono stati inclusi nella analisi.

In totale, 1088 pazienti sono stati randomizzati: 546 sono stati assegnati ad Abiraterone più Prednisone e 542 a placebo più Prednisone.

Al momento della seconda analisi intermedia prespecificata, il follow-up mediano era pari a 22.2 mesi.

Il tempo mediano alla progressione dell’intensità media del dolore è risultato più lungo nei pazienti assegnati ad Abiraterone più Prednisone ( 26.7 mesi ) che in quelli assegnati a placebo più Prednisone ( 18.4 mesi; hazard ratio [ HR ] 0.82; p=0.0490 ), così come il tempo mediano alla progressione della interferenza del dolore con le attività quotidiane ( 10.3 mesi vs 7.4 mesi; HR=0.79; p=0.005 ).

Anche il tempo mediano alla progressione del dolore massimo è risultato più lungo con Abiraterone più Prednisone ( 26.7 mesi ) che con placebo più Prednisone ( 19.4 mesi ), ma la differenza è risultata non-significativa ( HR=0.85; p=0.109 ).

Il tempo mediano al deterioramento della qualità di vita correlata alla salute è risultato più lungo nei pazienti assegnati ad Abiraterone più Prednisone che in quelli assegnati a placebo più Prednisone in base al punteggio totale FACT-P ( 12.7 mesi vs 8.3 mesi; HR=0.78; p=0.003 ) e a quello nella sottoscala specifica per il carcinoma prostatico ( 11.1 mesi vs 5.8 mesi; HR=0.70; p inferiore a 0.0001 ).

In conclusione, il trattamento con Abiraterone più Prednisone ritarda la progressione del dolore e il deterioramento nella qualità di vita legata alla salute riportata dai pazienti in soggetti naive alla chemioterapia con tumore alla prostata metastatico, resistente alla castrazione.
Questi risultati offrono ulteriore prove dell’efficacia di Abiraterone in questa popolazione. ( Xagena2013 )

Basch E et al, Lancet Oncol 2013; 14: 1193-1199

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