Tumore metastatico alla prostata resistente alla castrazione: i benefici di Enzalutamide sono ridotti dal concomitante uso dei corticosteroidi


Una analisi post-hoc dello studio di fase III AFFIRM ha mostrato che nei pazienti con carcinoma metastatico alla prostata, resistente alla castrazione, in trattamento con Enzalutamide ( Xtandi ) oppure placebo, l’uso dei corticosteroidi ha un impatto negativo sugli esiti.

Hanno preso parte allo studio AFFIRM 1.199 pazienti con cancro metastatico alla prostata, trattati, in un rapporto 2:1, con Enzalutamide 160 mg/die oppure con placebo dopo trattamento chemioterapico con Docetaxel ( Taxotere ).
I risultati dello studio AFFIRM hanno mostrato un miglioramento di 4.8 mesi nella sopravvivenza globale versus placebo, e una riduzione del 37% del rischio di mortalità a favore di Enzalutamide ( p inferiore a 0.001 ).
I pazienti potevano scegliere se far uso di corticosteroidi o no.
Circa il 30% dei pazienti, al basale, stava assumendo i corticosteroidi.

Durante lo studio, i pazienti che hanno assunto i corticosteroidi sono stati il 48% nel gruppo Enzalutamide e il 45% nel gruppo placebo. Di norma i corticosteroidi venivano impiegati nei pazienti più gravi.

Indipendentemente dal fatto che i pazienti stavano assumendo in modo concomitante i corticosteroidi, Enzalutamide è risultato costantemente superiore al placebo riguardo alla sopravvivenza generale, sopravvivenza libera da progressione radiografica, e tempo alla progressione del PSA ( antigne prostatico specifico ). Ma l'uso concomitante di corticosteroidi è stato associato a esiti meno favorevoli in entrambi i bracci di trattamento.

La sopravvivenza generale è risultata inferiore nei pazienti che hanno fatto uso concomitante di corticosteroidi.
Tra gli utilizzatori dei corticosteroidi, la sopravvivenza mediana generale è stata di 12.8 mesi nel braccio Enzalutamide e 9.6 mesi nel braccio placebo ( P inferiore a 0.001 ).
Nel gruppo che non ha fatto uso di corticosteroidi, invece, la sopravvivenza generale mediana non è stata invece raggiunta nei pazienti trattati con Enzalutamide ed era di 18.8 mesi nel braccio placebo ( p inferiore a 0.001 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione radiologica è risultata di 11.1 mesi contro 3 tra coloro che non assumevano i corticosteroidi ( P inferiore a 0.001 ), e pari a 5.6 e 2.9 mesi tra gli utilizzatori degli steroidi ( P inferiore a 0.001 ).

Il tempo mediano alla progressione del PSA, invece, è stato di 8.6 mesi con Enzalutamide versus 2.9 con placebo tra coloro che non assumevano i corticosteroidi ( P inferiore a 0.001 ), e di 5.6 mesi versus 3.1 tra gli utilizzatori degli steroidi ( P inferiore a 0.001 ).

I pazienti che hanno assunto i corticosteroidi hanno mostrato una maggiore incidenza di effetti avversi di grado 3 e 4, rispetto a quelli non avevano fatto uso: 63.3% versus 34.4%.

Dallo studio è emerso che l’uso dei corticosteroidi era associato a ridotta sopravvivenza generale, e a tassi più elevati di eventi avversi di grado 3 e 4 nei pazienti con carcinoma metastatico alla prostata, castrazione-resistente, dopo trattamento con Docetaxel.
Tuttavia, Enzalutamide è risultato superiore al placebo, indipendentemente dall'uso di corticosteroidi al basale e/o nel corso dello studio.
I risultati inferiori correlati all’uso di corticosteroidi possono essere dovuti a fattori di confondimento non-misurati o alle proprietà biologiche dei corticosteroidi. ( Xagena2013 )

Fonte: Genitourinary Cancers Symposium, 2013

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