Chemioterapia neoadiuvante con FOLFIRINOX e chemioradioterapia preoperatoria per pazienti con tumore rettale localmente avanzato: studio UNICANCER-PRODIGE 23


Il trattamento del tumore del retto localmente avanzato con chemioradioterapia, chirurgia e chemioterapia adiuvante controlla la malattia locale, ma le metastasi a distanza rimangono comuni.
Si è valutato se la somministrazione della chemioterapia neoadiuvante prima della chemioradioterapia preoperatoria possa ridurre il rischio di recidive a distanza.

È stato condotto uno studio di fase 3, in aperto, multicentrico, randomizzato in 35 ospedali in Francia.
I pazienti eleggibili erano adulti di età compresa tra 18 e 75 anni con adenocarcinoma rettale di nuova diagnosi, testato con biopsia, stadiato cT3 o cT4 M0, con un performance status WHO di 0-1.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo chemioterapia neoadiuvante o al gruppo standard di cura, stratificando per centro, estensione extramurale del tumore nel grasso perirettale secondo la risonanza magnetica, posizione del tumore e stadio.

Il gruppo chemioterapia neoadiuvante ha ricevuto chemioterapia neoadiuvante con FOLFIRINOX ( Oxaliplatino 85 mg/m2, Irinotecan 180 mg/m2, Leucovorina 400 mg/m2 e Fluorouracile 2.400 mg/m2 per via endovenosa ogni 14 giorni per 6 cicli ), chemioradioterapia ( 50 Gy per 5 settimane e 800 mg/m2 in concomitanza con Capecitabina orale due volte al giorno per 5 giorni alla settimana ), escissione mesorettale totale e chemioterapia adiuvante ( 3 mesi di FOLFOX6 modificato con Oxaliplatino endovenoso 85 mg/m2 e Leucovorina 400 mg/m2, seguito da bolo endovenoso di Fluorouracile 400 mg/m2 e quindi infusione continua alla dose di 2.400 mg/m2 in 46 ore ogni 14 giorni per 6 cicli oppure Capecitabina 1.250 mg/m2 per via orale due volte al giorno nei giorni 1-14 ogni 21 giorni ).

Il gruppo standard di cura ha ricevuto chemioradioterapia, escissione totale del mesoretto e chemioterapia adiuvante per 6 mesi.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da malattia valutata nella popolazione intention-to-treat ( ITT ) a 3 anni.
Sono state effettuate analisi di sicurezza sui pazienti trattati.

Tra il 2012 e il 2017, 461 pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo chemioterapia neoadiuvante ( n=231 ) o al gruppo standard di cura ( n=230 ).

A un follow-up mediano di 46.5 mesi, i tassi di sopravvivenza libera da malattia a 3 anni sono stati del 76% nel gruppo chemioterapia neoadiuvante e del 69% nel gruppo standard di cura ( hazard ratio stratificato, 0.69; P=0.034 ).

Durante la chemioterapia neoadiuvante, gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati: neutropenia ( 38 su 225 pazienti, 17% ) e diarrea ( 25 su 226, 11% ).

Durante la chemioradioterapia, l'evento avverso di grado 3-4 più comune è stata la linfopenia ( 59 su 212 pazienti, 28%, nel gruppo chemioterapia neoadiuvante vs 67 su 226, 30%, nel gruppo standard di cura ).

Durante la chemioterapia adiuvante, gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati linfopenia (18 su 161, 11%, nel gruppo chemioterapia neoadiuvante vs 42 su 155, 27%, nel gruppo standard of care ), neutropenia ( 9 su 161, 6%, vs 28 su 155, 18% ) e neuropatia sensoriale periferica ( 19 su 162, 12%, vs 32 su 155, 21% ).

Eventi avversi gravi si sono verificati in 63 su 231 partecipanti ( 27% ) al gruppo chemioterapia neoadiuvante e in 50 su 230 pazienti ( 22% ) nel gruppo standard di cura ( P=0.167 ), durante l'intero periodo di trattamento.

Durante la terapia adiuvante, si sono verificati eventi avversi gravi in 18 dei 163 partecipanti ( 11% ) al gruppo chemioterapia neoadiuvante e in 36 dei 158 pazienti ( 23% ) nel gruppo standard di cura ( P=0.0049 ).

I decessi correlati al trattamento si sono verificati in 1 su 226 pazienti ( inferiore a 1% ) nel gruppo chemioterapia neoadiuvante ( morte improvvisa ) e in 2 su 227 pazienti ( 1% ) nel gruppo standard di cura ( una morte improvvisa e un infarto miocardico ).

L'intensificazione della chemioterapia con FOLFIRINOX prima della chemioradioterapia preoperatoria ha migliorato significativamente gli esiti rispetto alla chemioradioterapia preoperatoria nei pazienti con tumore del retto cT3 o cT4 M0.

La sopravvivenza libera da malattia significativamente migliorata nel gruppo chemioterapia neoadiuvante e la ridotta neurotossicità hanno indicato che l'approccio perioperatorio è più efficiente e meglio tollerato rispetto alla chemioterapia adiuvante. Pertanto, i risultati di PRODIGE 23 potrebbero cambiare la pratica clinica. ( Xagena2021 )

Conroy T et al, Lancet Oncology 2021; 22: 702-715

Gastro2021 Onco2021 Farma2021


Indietro

Altri articoli

La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...


I pazienti con carcinoma nasofaringeo N2-3 hanno un alto rischio di insuccesso del trattamento nonostante l'attuale pratica di utilizzo di...


Vi è una mancanza di letteratura pubblicata sulle opzioni terapeutiche sistemiche nei pazienti non-ammissibili al Cisplatino con carcinoma a cellule...


Si è determinato se la chemioradioterapia neoadiuvante ( nCRT ) nei pazienti con tumore del retto possa essere limitata nei...


Il trattamento standard dei tumori del retto T2-T3ab, N0, M0 è l'escissione totale del mesoretto ( TME ) a ​​causa...


Il trattamento standard per il tumore della cervice localmente avanzato è la chemioradioterapia, ma molte pazienti recidivano e muoiono a...


Si è accertato se la radioterapia preoperatoria a breve termine seguita da chemioterapia sia non-inferiore a un Programma standard di...


Lo studio di fase III PACIFIC ha confrontato Durvalumab ( Imfinzi ) con placebo nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole...