Durvalumab dopo chemioradioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule in stadio III
La maggior parte dei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato non-resecabile ha progressione della malattia nonostante la chemioradioterapia definitiva ( chemioterapia più radioterapia concomitante ).
Uno studio di fase 3 ha confrontato l'anticorpo anti-ligando 1 di morte cellulare programmata ( PD-L1 ) Durvalumab ( Imfinzi ) come terapia di consolidamento con il placebo nei pazienti con tumore NSCLC in stadio III che non presentavano progressione della malattia dopo due o più cicli di chemioradioterapia a base di Platino.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Durvalumab ( alla dose di 10 mg per chilogrammo di peso corporeo per via endovenosa ) oppure placebo ogni 2 settimane per un massimo di 12 mesi.
Il farmaco in studio è stato somministrato da 1 a 42 giorni dopo che i pazienti avevano ricevuto la chemioradioterapia.
Gli endpoint co-primari erano la sopravvivenza libera da progressione ( valutata mediante una revisione centrale indipendente in cieco ) e la sopravvivenza globale ( non-pianificata per l'analisi ad interim ).
Gli endpoint secondari includevano i tassi di sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi e a 18 mesi, il tasso di risposta obiettiva, la durata della risposta, il tempo al decesso o alle metastasi a distanza, e la sicurezza.
Dei 713 pazienti sottoposti a randomizzazione, 709 hanno ricevuto la terapia di consolidamento ( 473 hanno ricevuto Durvalumab e 236 hanno ricevuto placebo ).
La sopravvivenza libera da progressione mediana dalla randomizzazione è stata di 16.8 mesi con Durvalumab rispetto a 5.6 mesi con placebo ( rapporto di rischio stratificato per progressione della malattia o morte, 0.52; P minore di 0.001 ); il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi è stato del 55.9% rispetto al 35.3% e il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 18 mesi è stato del 44.2% rispetto al 27.0%.
Il tasso di risposta è stato più alto con Durvalumab che con placebo ( 28.4% vs 16.0%, P minore di 0.001 ), e la durata mediana della risposta è stata più lunga ( 72.8% vs 46.8% dei pazienti aveva una risposta continua a 18 mesi ).
Il tempo mediano a morte o metastasi a distanza è stato più lungo con Durvalumab che con placebo ( 23.2 mesi vs 14.6 mesi; P minore di 0.001 ).
Eventi avversi di grado 3 o 4 si sono verificati nel 29.9% dei pazienti trattati con Durvalumab e nel 26.1% di quelli che hanno ricevuto placebo; l'evento avverso più comune di grado 3 o 4 è stata la polmonite ( 4.4% e 3.8%, rispettivamente ).
In totale il 15.4% dei pazienti nel gruppo Durvalumab e il 9.8% di quelli nel gruppo placebo hanno interrotto il farmaco in studio a causa di eventi avversi.
In conclusione, la sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente più lunga con Durvalumab rispetto al placebo.
Anche gli endpoint secondari hanno favorito Durvalumab e la sicurezza è stata simile tra i gruppi. ( Xagena2017 )
Antonia SJ et al, N Engl J Med 2017; 377: 1919-1929
Onco2017 Pneumo2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Chemioradioterapia ipofrazionata accelerata seguita da potenziamento con radioterapia ablativa stereotassica per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile
La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...
Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia versus chemioradioterapia nel carcinoma rinofaringeo
La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...
Chemioradioterapia concomitante seguita da Cisplatino - Gemcitabina adiuvante versus chemioterapia Cisplatino - Fluorouracile per il carcinoma nasofaringeo N2-3
I pazienti con carcinoma nasofaringeo N2-3 hanno un alto rischio di insuccesso del trattamento nonostante l'attuale pratica di utilizzo di...
Docetaxel come radiosensibilizzante nei pazienti con tumore del testa-collo, inadatto alla chemioradioterapia a base di Cisplatino
Vi è una mancanza di letteratura pubblicata sulle opzioni terapeutiche sistemiche nei pazienti non-ammissibili al Cisplatino con carcinoma a cellule...
Chemioradioterapia neoadiuvante adattata al rischio nel tumore del retto: rapporto finale dello studio OCUM
Si è determinato se la chemioradioterapia neoadiuvante ( nCRT ) nei pazienti con tumore del retto possa essere limitata nei...
Esiti a breve termine della chemioradioterapia e dell'escissione locale rispetto all'escissione totale del mesoretto nel tumore del retto T2-T3ab, N0, M0: studio TAU-TEM
Il trattamento standard dei tumori del retto T2-T3ab, N0, M0 è l'escissione totale del mesoretto ( TME ) a causa...
Chemioterapia adiuvante dopo chemioradioterapia come trattamento primario per il tumore della cervice localmente avanzato rispetto alla sola chemioradioterapia: studio OUTBACK
Il trattamento standard per il tumore della cervice localmente avanzato è la chemioradioterapia, ma molte pazienti recidivano e muoiono a...
Radioterapia a breve termine più chemioterapia versus chemioradioterapia a lungo termine nel tumore del retto localmente avanzato: studio STELLAR
Si è accertato se la radioterapia preoperatoria a breve termine seguita da chemioterapia sia non-inferiore a un Programma standard di...
Esiti di sopravvivenza a 5 anni dallo studio PACIFIC: Durvalumab dopo chemioradioterapia nel tumore al polmone non-a-piccole cellule di stadio III
Lo studio di fase III PACIFIC ha confrontato Durvalumab ( Imfinzi ) con placebo nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole...
Valutazione della riduzione sostanziale della dose e del campo di radioterapia nei pazienti con carcinoma orofaringeo associato al papillomavirus umano trattati con chemioradioterapia definitiva
Diverse strategie di de-escalation per il carcinoma orofaringeo ( OPC ) associato al papillomavirus umano ( HPV ) si sono...