Nelle donne l’esposizione cumulativa agli estrogeni può influenzare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer


Alcuni studi, ma non tutti, hanno indicato che la terapia ormonale sostitutiva ha un effetto benefico nelle donne in post-menopausa riguardo all’aspetto cognitivo.

La densità minerale ossea è un potenziale marker di esposizione cumulativa all’estrogeno ed è stato correlato con la performance cognitiva ed il rischio di deterioramento cognitivo.

I Ricercatori della Harvard Medical School hanno coordinato uno studio la cui finalità è stata quella di verificare se una bassa densità minerale ossea nei soggetti anziani fosse associata ad un aumento del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.

Sono state arruolati 987 soggetti ( 610 donne ) con normale attività cognitiva, ai quali è stata misurata la densità minerale ossea al basale a livello del collo del femore, del trocantere e della diafisi radiale, tra il 1988 e il 1989.

L’end point dello studio era rappresentato dall’incidenza di malattia di Alzheimer e di demenza per qualsiasi causa, in un periodo di osservazionale di 8 anni.

Le donne nel quartile inferiore di densità minerale ossea del collo del femore hanno riportato un’incidenza di malattia di Alzheimer ( hazard ratio, HR = 2.04 ) e di demenza per qualsiasi causa ( HR = 2.01) più che doppia, rispetto alle donne nel quartile superiore, dopo aggiustamento per età, sesso, apolipoprteinaE epsilon4, livello basale di omocisteina, educazione, impiego di estrogeno, abitudine al fumo ed ictus.

Una relazione simile, ma non statisticamente significativa, è stata osservata tra la densità minerale ossea del trocantere femorale e la malattia di Alzheimer, mentre non è stata riscontrata alcuna relazione tra la densità minerale ossea radiale e la malattia di Alzheimer e la demenza per tutte le cause.

Negli uomini è stato osservato un trend verso una relazione inversa tra densità minerale ossea e malattia di Alzheimer.

La bassa densità minerale ossea a livello del collo del femore è associata a circa 2 volte il rischio di malattia di Alzheimer e di demenza per qualsiasi causa nelle donne ma non negli uomini, indicando che l’esposizione cumulativa agli estrogeni può influenzare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. ( Xagena2005 )

Tan ZS et al, Arch Neurol 2005; 62: 107-111

Gyne2005 Neuro2005


Indietro

Altri articoli



Le riparazioni chirurgiche del prolasso apicale / uterovaginale vengono comunemente eseguite utilizzando i legamenti pelvici del tessuto nativo come punto...


I tumori dell'endometrio ( EC ) positivi al recettore degli estrogeni ( ER ) sono caratterizzati da alterazioni della via...



Il successo della prevenzione terapeutica del tumore richiede la definizione della dose minima efficace. Gli inibitori dell'aromatasi riducono l'incidenza del...


Lo sviluppo di antagonisti e degradatori selettivi dei recettori degli estrogeni ( SERD ) più potenti che possono essere somministrati...


Nei primi anni di impiego, le donne a cui sono stati prescritti estrogeni coniugati / Bazedoxifene ( Duavive ) rispetto...



Gli estrogeni vaginali sono considerati lo standard di cura per la prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto urinario nelle donne...