Regorafenib rispetto a Lomustina nei pazienti con glioblastoma recidivato: studio REGOMA
Il glioblastoma è un tumore altamente vascolarizzato e ci sono poche opzioni di trattamento dopo la recidiva della malattia.
Regorafenib ( Stivarga ) è un inibitore multichinasico orale del recettore angiogenico, stromale e oncogenico della tirosin-chinasi.
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Regorafenib nel trattamento del glioblastoma ricorrente.
REGOMA è uno studio di fase 2 randomizzato, multicentrico, in aperto, condotto in 10 Centri in Italia.
I pazienti eleggibili di età a partire da 18 anni, con glioblastoma confermato istologicamente, ECOG performance status di 0 o 1 e progressione della malattia documentata dopo chirurgia seguita da radioterapia e chemioradioterapia a base di Temozolomide sono stati assegnati casualmente, stratificando per Centro e intervento chirurgico alla recidiva ( sì versus no ), a ricevere Regorafenib 160 mg una volta al giorno per le prime 3 settimane di ciascun ciclo di 4 settimane oppure Lomustina 110 mg/m2 una volta ogni 6 settimane fino a progressione della malattia, morte, tossicità inaccettabile o ritiro del consenso.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale nella popolazione intention-to-treat.
Tra il 2015 e il 2017, 124 pazienti sono stati sottoposti a screening e 119 pazienti eleggibili sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Regorafenib ( n=59 ) o Lomustina ( n=60 ).
Il follow-up mediano è stato di 15.4 mesi.
Alla data limite dell'analisi, 99 dei 119 pazienti ( 83% ) erano deceduti: 42 su 59 ( 71% ) nel gruppo Regorafenib e 57 su 60 ( 95% ) nel gruppo Lomustina.
La sopravvivenza globale è risultata significativamente migliorata nel gruppo Regorafenib rispetto al gruppo Lomustina, con una sopravvivenza globale mediana di 7.4 mesi nel gruppo Regorafenib e 5.6 mesi nel gruppo Lomustina ( hazard ratio, HR=0.50, log-rank P=0.0009 ).
Eventi avversi correlati al trattamento di grado 3-4 si sono verificati in 33 pazienti su 59 ( 56% ) trattati con Regorafenib e in 24 su 60 ( 40% ) con Lomustina.
Gli eventi avversi di grado 3 o 4 più frequenti correlati a Regorafenib sono stati reazione cutanea mano-piede, aumento della lipasi e aumento della bilirubina nel sangue (i n 6 pazienti su 59 ciascuno, 10% ).
Nel gruppo Lomustina, i più comuni eventi avversi di grado 3 o 4 sono stati diminuzione della conta piastrinica ( 8 su 60 pazienti, 13% ), diminuzione della conta dei linfociti ( 8, 13% ) e neutropenia ( 7, 12% ). Nessun decesso è stato considerato correlato al farmaco.
REGOMA ha mostrato un incoraggiante beneficio generale di sopravvivenza con Regorafenib nel glioblastoma ricorrente.
Questo farmaco potrebbe rappresentare un nuovo potenziale trattamento per questi pazienti e dovrebbe essere studiato in uno studio di fase 3 adeguatamente potenziato. ( Xagena2019 )
Lombardi G et al, Lancet Oncology 2019; 20: 110-119
Onco2019 Neuro2019 Farma201
Indietro
Altri articoli
Associazione tra vaccinazione autologa con cellule dendritiche caricate con lisato tumorale e l'estensione della sopravvivenza tra i pazienti con glioblastoma ricorrente e di nuova diagnosi
Il glioblastoma è il tumore cerebrale primario più letale. Gli esiti clinici per il glioblastoma rimangono sfavorevoli e sono necessari...
Bevacizumab e reirradiazione concomitanti rispetto al solo Bevacizumab come trattamento per il glioblastoma ricorrente: studio NRG Oncology/RTOG1205
Si è valutato se la reirradiazione ( re-RT ) e Bevacizumab ( Avastin ) concomitante siano in grado di migliorare...
La trombocitopenia limita la fattibilità della chemioterapia di salvataggio con Lomustina nel glioblastoma ricorrente: analisi secondaria dello studio EORTC 26101
La trombocitopenia rappresenta la principale causa di interruzione della chemioterapia alchilante per tossicità. Sono state esaminate l'incidenza, e le conseguenze...
La resezione intraoperatoria guidata da risonanza magnetica non è superiore alla guida con Acido 5-aminolevulinico nel glioblastoma di nuova diagnosi
Dati prospettici hanno suggerito una superiorità della risonanza magnetica intraoperatoria ( iMRI ) rispetto all'Acido 5-aminolevulinico ( 5-ALA; Gliolan )...
Temozolomide metronomica nei pazienti pesantemente pretrattati con glioblastoma di tipo IDH wild-type ricorrente
Il glioblastoma ( GBM ) è il tumore cerebrale maligno primario più comune negli adulti, e frequentemente va incontro a...
Effetto della durata dell'uso di Levetiracetam sulla sopravvivenza globale al glioblastoma con isocitrato deidrogenasi wild type negli adulti
L'associazione tra Levetiracetam ( Keppra ) e la sopravvivenza con glioblastomi con isocitrato deidrogenasi ( IDH ) wild type è...
Funzione olfattiva come fattore prognostico indipendente nel glioblastoma
È stato determinato il ruolo della funzione olfattiva nei pazienti con glioblastoma multiforme ( GBM ) come misura clinica prognostica. In...
Effetto di Nivolumab versus Bevacizumab nei pazienti con glioblastoma ricorrente: studio CheckMate 143
Gli esiti clinici per il glioblastoma rimangono sfavorevoli. Il trattamento con il blocco del checkpoint immunitario ha mostrato benefici in...
Qualità di vita correlata alla salute e funzionamento neurocognitivo con la combinazione Lomustina e Temozolomide versus Temozolomide nei pazienti con glioblastoma MGMT-metilato di nuova diagnosi: studio CeTeG/NOA-09
Lo studio CeTeG/NOA-09 ha mostrato una sopravvivenza globale significativamente più lunga con la terapia combinata Lomustina e Temozolomide rispetto alla...
Terapia combinata Lomustina - Temozolomide rispetto alla terapia standard con Temozolomide in pazienti con nuova diagnosi di glioblastoma con promotore del gene MGMT metilato
C'è un urgente bisogno di terapie più efficaci per il glioblastoma. I dati di un precedente studio non-randomizzato di fase...