Terapia dose-densa con Temozolomide per glioblastoma di nuova diagnosi
La radioterapia con trattamento concomitante e adiuvante a base di Temozolomide ( Temodal ) è la terapia standard per il glioblastoma di nuova diagnosi.
Lo status di metilazione della O(6)-metilguanina-DNA metiltransferasi ( MGMT ) potrebbe essere un importante determinante della risposta al trattamento.
La terapia dose-densa con Temozolomide porta a una prolungata deplezione di MGMT nelle cellule mononucleate del sangue e probabilmente nel tumore.
È stato condotto uno studio per valutare se il trattamento dose-densa con Temozolomide riesca a migliorare la sopravvivenza generale o la sopravvivenza libera da progressione in pazienti con glioblastoma di nuova diagnosi.
Lo studio di fase III ha arruolato pazienti di età superiore a 18 anni con un performance score di Karnofsky uguale o superiore a 60.
La stratificazione si è basata su fattori clinici e sullo status di metilazione di MGMT nel tumore.
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Temozolomide standard ( braccio 1 ) o Temozolomide dose-densa ( braccio 2 ) per 6-12 cicli.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale.
Le analisi secondarie hanno valutato l’impatto dello status di MGMT.
In totale, 833 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale al braccio 1 o 2 ( 1173 registrati ).
Non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i bracci per la sopravvivenza generale mediana ( 16.6 vs 14.9 mesi, rispettivamente; hazard ratio [ HR ], 1.03; P=0.63 ) o la sopravvivenza mediana libera da progressione ( 5.5 vs 6.7 mesi; HR=0.87; P=0.06 ).
L’efficacia non ha mostrato differenze in base allo status di metilazione di MGMT.
La metilazione di MGMT è risultata associata a un miglioramento della sopravvivenza generale ( 21.2 vs 14 mesi; HR=1.74; P inferiore a 0.001 ), della sopravvivenza libera da progressione ( 8.7 vs 5.7 mesi; HR=1.63; P inferiore a 0.001 ) e della risposta ( P=0.012 ).
È stato osservato un aumento della tossicità di grado uguale o superiore a 3 nel braccio 2 ( 34% vs 53%; P inferiore a 0.001 ), soprattutto linfopenia e fatigue.
In conclusione, questo studio non ha dimostrato un miglioramento della efficacia con il trattamento a base di Temozolomide dose-densa per il glioblastoma di nuova diagnosi, indipendentemente dallo status di metilazione di MGMT.
Tuttavia, lo studio ha confermato il significato prognostico della metilazione di MGMT.
E’ stata dimostrata la fattibilità di un reclutamento su larga scala, della raccolta prospettica di tumori e della stratificazione molecolare. ( Xagena2013 )
Gilbert MR et al, J Clin Oncol 2013; 31: 4085-4091
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