Nivolumab più Ipilimumab nel carcinoma al polmone con un elevato carico mutazionale del tumore
Nivolumab ( Opdivo ) più Ipilimumab ( Yervoy ) ha mostrato una promettente efficacia per il trattamento del cancro polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in uno studio di fase 1 e il carico mutazionale del tumore è emerso come potenziale biomarcatore di beneficio.
In questa parte di uno studio di fase 3 in aperto, in più parti, è stata esaminata la sopravvivenza libera da progressione con Nivolumab più Ipilimumab rispetto alla chemioterapia tra i pazienti con un elevato carico mutazionale tumorale ( 10 o più mutazioni per megabase ).
Sono stati arruolati pazienti con tumore NSCLC in stadio IV o recidivato che non erano stati precedentemente trattati con la chemioterapia.
Quelli con un livello di espressione del ligando di morte programmata 1 ( PD-L1 ) di almeno 1% sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Nivolumab più Ipilimumab, Nivolumab in monoterapia o chemioterapia; quelli con un livello di espressione di PD-L1 tumorale inferiore a 1% sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Nivolumab più Ipilimumab, Nivolumab più chemioterapia o chemioterapia.
Il carico mutazionale del tumore è stato determinato dal saggio FoundationOne CDx.
La sopravvivenza libera da progressione tra i pazienti con un elevato carico mutazionale tumorale è risultata significativamente più lunga con Nivolumab più Ipilimumab rispetto alla chemioterapia.
Il tasso di sopravvivenza senza progressione a 1 anno è stato del 42.6% con Nivolumab più Ipilimumab rispetto al 13.2% con la chemioterapia e la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 7.2 mesi rispetto a 5.5 mesi ( hazard ratio per progressione della malattia o morte, HR=0.58; P minore di 0.001 ).
Il tasso di risposta obiettiva è stato del 45.3% con Nivolumab più Ipilimumab e del 26.9% con la chemioterapia.
Il beneficio di Nivolumab più Ipilimumab rispetto alla chemioterapia è stato ampiamente coerente nei sottogruppi, compresi i pazienti con un livello di espressione di PD-L1 di almeno 1% e quelli con un livello inferiore a 1%.
In conclusione, la sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente più lunga con Nivolumab più Ipilimumab in prima linea che con la chemioterapia tra pazienti con tumore NSCLC e un elevato carico mutazionale tumorale, indipendentemente dal livello di espressione di PD-L1.
I risultati hanno confermato il beneficio di Nivolumab più Ipilimumab nel tumore al polmone non-a-piccole cellule, e il ruolo del carico mutazionale del tumore come biomarcatore per la selezione del paziente. ( Xagena2018 )
Hellmann MD et al, N Engl J Med 2018; 378: 2093-2104
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