Immunoterapia a base di Nivolumab associato a Brentuximab vedotin, un anticorpo monoclonale anti-CD30, nei pazienti recidivanti con linfoma di Hodgkin classico già sottoposti a trapianto autologo
In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo la fine della terapia.
In questi casi ad alto rischio, la strategia attuale consiste nel trattare il paziente con una chemioterapia alternativa alla precedente e in caso di risposta ottimale ( remissione completa ) somministrare chemioterapia ad alte dosi per eliminare la maggior parte di cellule tumorali, seguita dal trapianto autologo di cellule staminali.
Tuttavia, parte dei pazienti va incontro a una recidiva di malattia più o meno precoce dopo il trapianto autologo.
Per ridurre il numero di recidive dopo il trapianto è stata proposta nello studio AETHERA la combinazione di una immunoterapia a Brentuximab vedotin ( Adcetris ), un anticorpo monoclonale anti-CD30, dopo il trapianto autologo per 16 somministrazioni totali ogni 21 giorni. Questa procedura ha ridotto il numero di recidive rispetto a un gruppo di pazienti non-trattato con l'anticorpo.
Per migliorare ulteriormente il risultato, uno studio di fase 2, multicentrico, ha valutato la combinazione di Brentuximab vedotin e di Nivolumab ( Opdivo ), un inibitore di PD1, fino a un totale di 8 cicli dopo il trapianto autologo.
L’obiettivo era quello di verificare se questo approccio potesse aumentare la sopravvivenza libera da malattia, riducendo il numero di recidive, nei pazienti con linfoma di Hodkgin ad alto rischio.
Inoltre, è stata presa in esame la tossicità del trattamento combinato; in caso di comparsa di reazioni avverse, i pazienti potevano continuare anche con uno solo dei due farmaci.
Un totale di 59 pazienti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio hanno ricevuto Brentuximab vedotin ( 1,8 mg/kg ) più Nivolumab ( 3 mg/kg ).
I pazienti erano giovani ( età mediana 30 anni, IQR 23-39 ); la metà di essi è riuscita a completare 8 cicli con entrambi i farmaci, e il 76% ha completato 8 cicli con almeno uno dei due farmaci.
La sopravvivenza libera da malattia a 18 mesi è risultata del 94%; con un follow-up mediano di più di 2 anni, la sopravvivenza senza progressione è stata del 92% e la sopravvivenza globale del 98%.
Le reazioni avverse gravi, più frequenti, sono state: neuropatia sensoriale periferica ( n=31 ) e neutropenia ( n=25 ); gli effetti collaterali immuno-mediati con necessità di terapia steroidea si sono verificati in 17 pazienti ( 29% ); questa percentuale è risultata più alta rispetto a quando l’associazione è stata usata prima del trapianto autologo.
In conclusione, il trattamento combinato post-trapianto autologo a base di Brentuximab vedotin e Nivolumab, si è dimostrato attivo ed efficace nei pazienti ad alto rischio di recidiva.
La maggior parte dei pazienti aveva già ricevuto queste terapie prima del trapianto autologo ( Brentuximab vedotin nel 51% dei pazienti e Nivolumab nel 42% ). ( Xagena2023 )
Fonte: Lancet Haematology, 2023
Emo2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Opdivo a base di Nivolumab nel linfoma di Hodgkin classico: indicazione, posologia e avvertenze
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umano ( HuMAb ), che si lega...
Lisocabtagene maraleucel nel linfoma mantellare recidivante / refrattario: analisi primaria della coorte di linfomi mantellari da TRANSCEND NHL 001
Sono stati riportati i risultati dell'analisi primaria della coorte del linfoma mantellare ( MCL ) dello studio di fase I...
Ibrutinib come terapia di prima linea per il linfoma mantellare: uno studio multicentrico nel mondo reale
Durante la pandemia di COVID-19, Ibrutinib ( Imbruvica ) con o senza Rituximab è stato approvato in Inghilterra per il...
Modelli di progressione dopo inibitori del checkpoint immunitario per il linfoma di Hodgkin: implicazioni per la radioterapia
Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...
Rischio di cancro al seno a lungo termine nelle sopravvissute a linfoma di Hodgkin trattate con Doxorubicina
Un ampio studio retrospettivo ha dimostrato che un comune farmaco chemioterapico utilizzato per trattare il linfoma di Hodgkin ( HL...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Brentuximab Vedotin più regime AVD per il trattamento di prima linea del linfoma di Hodgkin sfavorevole in stadio iniziale: studio BREACH
La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...