Azacitidina orale più Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone come trattamento iniziale per i linfomi periferici a cellule T


I linfomi periferici a cellule T ( PTCL ) con fenotipo T helper folliculare ( PTCL-TFH ) presentano mutazioni ricorrenti che interessano i regolatori epigenetici, che possono contribuire alla metilazione aberrante del DNA e alla chemioresistenza.

Uno studio di fase 2 ha valutato Azacitidina orale ( Onureg ) più Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ( CHOP ) come trattamento iniziale per i linfomi periferici a cellule T.

Azacitidina a 300 mg al giorno è stata somministrata per 7 giorni prima del ciclo 1 di CHOP e per 14 giorni prima dei cicli 2-6 di CHOP.

L'endpoint primario era la risposta completa ( CR ) alla fine del trattamento. Gli endpoint secondari includevano la sicurezza e la sopravvivenza.

Studi correlati hanno valutato le mutazioni, l'espressione genica e la metilazione nei campioni tumorali.

Le tossicità ematologiche di grado da 3 a 4 erano per lo più neutropenia ( 71% ), con neutropenia febbrile non-comune ( 14% ).
Le tossicità non-ematologiche includevano affaticamento ( 14% ) e sintomi gastrointestinali ( 5% ).

In 20 pazienti valutabili, la risposta completa è stata del 75%, compreso l'88.2% per linfomi periferici a cellule T con fenotipo T helper folliculare ( n=17 ).

La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 2 anni è stata del 65.8% per tutti e del 69.2% per i linfomi periferici a cellule T con fenotipo T helper follicolare, mentre la sopravvivenza globale ( OS ) a 2 anni è stata del 68.4% per tutti e del 76.1% per linfomi periferici a cellule T con fenotipo T helper follicolare.

Le frequenze delle mutazioni TET2, RHOA, DNMT3A e IDH2 sono state rispettivamente del 76.5%, 41.1%, 23.5% e 23.5%, con mutazioni TET2 significativamente associate a risposta completa ( P=0.007 ), favorevole sopravvivenza libera da progressione ( P=0.004 ) e sopravvivenza globale ( P=0.015 ) e mutazioni DNMT3A associate a sopravvivenza libera da progressione avversa ( P=0.016 ).

Il priming CC-486 ha contribuito alla riprogrammazione del microambiente tumorale mediante sovraregolazione dei geni correlati all'apoptosi ( P minore di 0.01 ) e all'infiammazione ( P minore di 0.01 ).

La metilazione del DNA non ha mostrato uno spostamento significativo.
Questo regime sicuro e attivo è in fase di ulteriore valutazione nello studio randomizzato ALLIANCE A051902 nel linfoma periferico a cellule T CD30-negativo. ( Xagena2023 )

Ruan J et al, Blood 2023; 141: 2194-2205

Emo2023 Onco2023 Farma2023



Indietro

Altri articoli

La terapia con inibitori del checkpoint ( CPI ) con anticorpi anti-PD-1 è stata associata a esiti contrastanti in piccole...


Lo studio POLARIX ha dimostrato la superiorità di Polatuzumab vedotin ( Polivy ) rispetto alla Vincristina nel regime Rituximab -...


Uno studio ha valutato la sicurezza, la farmacocinetica, la farmacodinamica e l'efficacia preliminare del Milademetan, un inibitore MDM2 a piccola...


Gli esiti clinici dei pazienti con linfomi del sistema nervoso centrale ( CNS ) sono notevolmente eterogenei, ma l'identificazione dei...


I linfomi cutanei a cellule T in stadio avanzato ( CTCL ) sono malattie rare, solitamente refrattarie e fatali. Le...


I linfociti T modificati per il recettore chimerico dell'antigene ( CAR-T ) mirati a CD19 ottengono remissioni durevoli in circa...


Un gruppo di ricercatori della Fondazione Italiana Linfomi ha trattato in modo prospettico pazienti con linfomi indolenti associati al virus...


Odronextamab è un anticorpo bispecifico CD20xCD3 completamente umano a base di IgG4 stabilizzato che si lega a CD3 sui linfociti...


Sono stati trattati in modo prospettico i pazienti con linfomi indolenti associati al virus dell'epatite C ( HCV ) con...