Mortalità precoce nel mieloma multiplo: impatto delle comorbidità dipendenti dal tempo
Le comorbidità svolgono un ruolo fondamentale nell’esito dei pazienti affetti da mieloma relativamente alla mortalità precoce.
Il mieloma multiplo è una malattia eterogenea con sopravvivenza variabile; questa variabilità non può essere completamente spiegata con gli attuali sistemi di stratificazione del rischio.
La mortalità precoce rimane un serio ostacolo per migliorare ulteriormente la tendenza verso un aumento della sopravvivenza dimostrata negli ultimi anni.
Tuttavia, la definizione di mortalità precoce non è ancora standardizzata.
È importante sottolineare che nessuno studio si è concentrato sull'impatto delle comorbidità sulla mortalità precoce nel mieloma multiplo fino ad oggi.
È stato pertanto analizzato il ruolo delle comorbidità al basale in un'ampia coorte basata sulla popolazione di 621 pazienti affetti da mieloma nella vita reale in un periodo di 31 anni.
Per valutare la mortalità precoce, è stato utilizzato un modello di regressione multivariata sequenziale a 2, 6 e 12 mesi dalla diagnosi.
È stato dimostrato che la comorbidità ha avuto un impatto indipendente sulla mortalità precoce, che è differenziale e tempo-dipendente.
Oltre all’insufficienza renale, la malattia respiratoria a 2 mesi, la malattia epatica a 6 mesi, e l’infezione da virus dell'epatite C a 12 mesi, sono state, rispettivamente, associate a mortalità precoce, aggiustando per altri fattori prognostici accertati.
D'altra parte, il monitoraggio a lungo termine dello studio ha evidenziato un trend modesto verso il calo della mortalità precoce nel corso del tempo.
Questo è stato il primo studio sulla popolazione in un unico Centro con l'obiettivo di valutare l'impatto delle comorbidità sulla mortalità precoce nel mieloma multiplo.
La mortalità precoce dovrebbe essere analizzata in tre momenti chiave ( 2, 6 e 12 mesi ), per consentire il confronto tra gli studi.
La comorbidità gioca un ruolo fondamentale nell’esito dei pazienti affetti da mieloma in termini di mortalità precoce. ( Xagena2016 )
Ríos-Tamayo R et al, Am J Hematol 2016; 91: 700-704
Emo2016
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