Dabrafenib nel melanoma metastatico con mutazioni in BRAF
Dabrafenib, un inibitore di BRAF mutato, mostra attività clinica con un profilo di sicurezza gestibile in studi di fase 1 e 2 in pazienti con melanoma metastatico con mutazione BRAF(V600).
Uno studio ha valutato l’efficacia di Dabrafenib in pazienti con melanoma metastatico BRAF(V600E).
Nello studio in aperto di fase 3 sono stati arruolati pazienti nel periodo 2010-2011.
Sono stati riportati i dati disponibili alla data prestabilita come cut-off del 19 dicembre 2011.
Pazienti di età uguale o superiore a 18 anni con precedente melanoma non-trattato, di stadio IV o di stadio III non-resecabile positivo per la mutazione BRAF(V600E) sono stati assegnati in maniera casuale, e in rapporto 3:1, a ricevere Dabrafenib ( 150 mg 2 volte al giorno per via orale ) o Dacarbazina ( 1000 mg/m2 per via endovenosa ogni 3 settimane; Deticene ).
I pazienti sono stati stratificati in base alla stadiazione dell’American Joint Committee on Cancer ( non-resecabile III+IVM1a+IVM1b vs IVM1c ).
L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione valutata dal ricercatore e le analisi sono state effettuate per intention-to-treat; la sicurezza è stata valutata per protocollo.
Dei 733 pazienti presi in esame, 250 sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Dabrafenib ( 187 pazienti ) o Dacarbazina ( 63 pazienti ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 5.1 mesi per Dabrafenib e 2.7 mesi per dacarbazina, con un hazard ratio ( HR ) di 0.30 ( p inferiore a 0.0001 ).
Alla data di cutoff, 107 ( 57% ) pazienti nel gruppo Dabrafenib e 14 ( 22% ) in quello Dacarbazina sono rimasti nel trattamento randomizzato.
Eventi avversi legati al trattamento ( di grado 2 o superiore ) si sono manifestati in 100 ( 53% ) dei 187 pazienti trattati con Dabrafenib e in 26 ( 44% ) dei 59 trattati con Dacarbazina.
I più comuni eventi avversi con Dabrafenib sono stati: effetti tossici cutanei, febbre, fatigue, artralgia e mal di testa; mentre con Dacarbazina sono stati: nausea, vomito, neutropenia, fatigue e astenia.
Eventi avversi di grado 3-4 sono risultati poco comuni in entrambi i gruppi.
In conclusione, Dabrafenib ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Dacarbazina. ( Xagena2012 )
Hauschild A et al, Lancet 2012; 380: 358-365
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